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Artverona 2022

ArtVerona 2022, tra conferme e interessanti novità

Si è da poco conclusa la 17^ edizione di ArtVerona, fiera d’arte che ogni anno riunisce alcune tra le più importanti gallerie del Paese (e non solo). Com'è andata?

3 minuti di lettura

Si è conclusa domenica 16 ottobre 2022 la 17^ edizione di ArtVerona, la fiera d’arte moderna e contemporanea che ogni anno, per tre giorni, riunisce per gli appassionati alcune tra le più importanti gallerie del Paese, con anche qualche padiglione internazionale e interessanti realtà emergenti.

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La poetica di ArtVerona secondo Stefano Raimondi

Quest’anno erano 140 le gallerie presenti nel grande spazio Verona Fiere. Tra nomi arcinoti e importanti novità a livello nazionale, ArtVerona apre i propri confini, chiamando ospiti internazionali e «intraprendendo», come gli organizzatori stessi tengono a sottolineare, «la strada dell’innovazione, della sostenibilità e dell’accessibilità».

ArtVerona

Il team direttivo, capitanato da Stefano Raimondi, vede unire le forze diverse figure del mondo dell’arte, come curatori, critici e storici, permettendo uno sguardo ampio e vario che si respira all’interno dello spazio della fiera. L’impronta imposta dal direttivo proietta ArtVerona nel presente, se non addirittura nel futuro, cercando di presentare e dunque affrontare le sfide e le tematiche del contemporaneo. Questa apertura potrebbe rischiare di portare un eccessivo ampliamento, con conseguente dispersione e disgregazione del progetto; cosa che però a Verona non accade. Il dialogo tra realtà differenti è evidente e l’insieme risulta omogeneo, certamente non monotono, andando ad incuriosire, coinvolgendolo, il visitatore.

Novità in fiera

Le novità presentate ad ArtVerona sono tante e variegate: nuove sezioni, come Habitat e Curated by, che si propongono di arricchire l’esperienza fruibile tradizionalmente in fiera attraverso progetti differenti, rispettivamente di immersione nello spazio dell’opera e di spiegazione del rapporto alla base del lavoro nell’arte, ovvero quello tra artista, gallerista e curatore. Ma anche Visiting Curator, in cui curatori internazionali sono chiamati a collaborare e operare negli spazi della fiera, arricchendo e ampliando l’orizzonte fieristico. Interessante, infine, la nuova sezione Pages, dedicata alle riviste di settore, invitate a presentare non solo loro stesse e il proprio format, ma anche il ruolo centrale della critica e dell’informazione artistica.

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Importanti aggiunte sono state fatte anche a livello di premi. Ad esempio, è stato presentato quest’anno, per la prima volta, il Premio ArteMuseo, iniziativa pluriennale che si pone come obiettivo quello di incentivare le connessioni tra musei, fondazioni italiane e artisti presentati ad ArtVerona.

Spazi d’accoglienza, incontro, confronto

Gli spazi dell’accoglienza e comuni di ArtVerona 2022 sono stati progettati e curati da Andrea Castrignano. Il designer pone, attraverso il proprio lavoro, l’attenzione sul concetto di ospitalità ed accoglienza, da sempre fulcro della fiera. È così che gli spazi non propriamente destinati all’esposizione, ma di ingresso, raccordo, diventano occasione di incontro e discussione. Centrale, infatti, per il programma di ArtVerona sono anche seminari, talk con grandi personalità del mondo dell’arte.

Protagonista indiscusso di questo spazio è stato per quest’anno l’artista Stefano Arienti, chiamato a realizzare il Red Carpet. Arienti si presenta in fiera, e in qualche modo presenta anche la fiera al visitatore, con Corso Europa (da G.B. Piranesi), tappeto di 500 mq posto in ingresso, tra i due padiglioni che accolgono gli stand espositivi. L’opera si ispira, come si può intuire dal titolo, a Giovanni Battista Piranesi, incisore e architetto settecentesco, ed è realizzata interamente con filo derivante dal riciclo di rifiuti plastici, un chiaro messaggio della missione della fiera e dell’arte più in generale: guardare al passato per costruire il proprio futuro in maniera responsabile.

ArtVerona: tra conferme ed emergenti

ArtVerona, così come tutte le grandi fiere d’arte a livello internazionale, non è quindi soltanto il mercato, la messa in mostra e in vendita di opere per i collezionisti e gli esperti. In particolare attraverso le novità introdotte, la fiera di Verona si orienta sempre più chiaramente verso il consolidamento di elementi chiave del ruolo consapevole che un evento del genere deve ricoprire nel sistema dell’arte. L’affiancamento di grandi gallerie storiche e di realtà emergenti, così come l’accostamento di nomi nuovi di artisti con mostri sacri come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Banksy, Christo e Jeff Koons – solo per citarne alcuni – permette di creare relazioni, di dettare nuovi valori che il mondo dell’arte può proporsi di adottare per il futuro.

ArtVerona

I visitatori non sono osservatori passivi, che abbiano in programma di acquistare un’opera oppure siano entrati per pura curiosità. Visitare una fiera d’arte, ancora più che musei o fondazioni, permette di mantenersi aggiornati sulle novità artistiche, sugli emergenti e, cosa più importante, di sviluppare gusti e opinioni personali. I visitatori sono chiamati a lasciarsi coinvolgere nel gioco, interfacciandosi con realtà talvolta estranee dal proprio quotidiano ma stimolanti, relazionandosi con galleristi, artisti, curatori desiderosi di spiegare e presentare il proprio lavoro e la propria poetica. È così che, mentre passi distratto accanto al suo stand, il curatore di una mostra fritta – nel vero senso della parola – ti ferma per invitarti ad entrare nello spazio, osservarlo e annusarlo, mentre ti spiega del progetto e degli artisti che vi hanno partecipato, proprio mentre uno degli artisti si avvicina con uno spritz in mano per portare la propria testimonianza sul lavoro. Sfidiamo chiunque, in un museo, ad ascoltare l’artista dell’opera che si sta osservando mentre ti parla con un bicchiere in mano.

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Rebecca Sivieri

Classe 1999. Nata e cresciuta nella mia amata Cremona, partita poi alla volta di Venezia per la laurea triennale in Arti Visive e Multimediali. Dato che soffro il mal di mare, per la Magistrale in Arte ho optato per Trento. Scrivere non è forse il mio mestiere, ma mi piace parlare agli altri di ciò che amo.

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