I drammi che la Seconda guerra mondiale ha mostrato al mondo hanno segnato per sempre le generazioni a essi successive. Nell’immediato dopoguerra, in particolare in Europa, si sente un forte bisogno di cambiamento, di apertura a nuovi orizzonti e possibilità. Questo desiderio di rinascita caratterizza inevitabilmente anche l’ambiente artistico italiano, portando alla nascita, nel corso degli anni Cinquanta, di movimenti e correnti che hanno i propri centri principali a Milano e Napoli. Uno di questi è il Movimento Arte Nucleare.
Tema fondante e d’ispirazione di questo movimento è, come suggerisce il nome, l’energia nucleare, simboleggiata dal suo elemento fondamentale: l’atomo. L’attrazione verso questa forza dirompente unisce la fascinazione per i grandi progressi scientifici che in quegli anni si susseguono veloci e la paura dettata dalla potenza devastatrice delle nuove tecnologie, bomba atomica su tutte. Un sentimento del sublime, dunque, che porta alla definizione di una nuova forma di realtà e, di conseguenza, di un nuovo sguardo sul mondo.
Il Movimento Nucleare viene fondato a Milano nel 1951, quando Enrico Baj e Sergio Dangelo organizzano una mostra alla Galleria San Fedele dal titolo Pittura Nucleare. Il gruppo milanese diffonde la propria poetica, oltre che attraverso i manifesti, fondando la rivista Il gesto, pubblicata tra il 1955 e il 1959. Nel febbraio del 1952 pubblica a Bruxelles il Manifesto programmatico della Pittura Nucleare, nel quale si legge:
I Nucleari vogliono abbattere tutti gli “ismi” di una pittura che cade inevitabilmente nell’accademismo, qualunque sia la sua genesi. Essi vogliono e possono reinventare la Pittura. Le forme si disintegrano: le nuove forme dell’uomo sono quelle dell’universo atomico. Le forze sono le cariche elettriche. La bellezza ideale non appartiene più ad una casta di stupidi eroi, né ai robot. Ma coincide con la rappresentazione dell’uomo nucleare e del suo spazio. […] La verità non vi appartiene: è dentro l’atomo. La pittura nucleare documenta la ricerca di questa verità.
Proprio Bruxelles è luogo per l’inizio del dialogo con il gruppo Co.Br.A., gruppo che riuniva artisti che lavoravano a Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam. Il Movimento Nucleare mantiene nel corso della sua breve esistenza un’impronta marcatamente internazionale