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Apologia di “Baby Soldato”,
il nuovo singolo de I Cani

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2 minuti di lettura

Baby soldato, i caniLa scorsa settimana Nicolò Contessa e i suoi hanno deciso di sorprendere i loro seguaci con l’annuncio di un nuovo album e il lancio di un singolo sostanzialmente inaspettato: Baby Soldato. Il titolo, di una fredda ironia, nasce da una sarcastica metafora tra il freddo degli occhi dei bambini soldato, crudeli per sopravvivenza, e quello degli occhi di una ragazza copertina, svuotati dalla frenesia e dalla superficialità del suo mondo «dalle passerelle delle sfilate, alle passerelle di aerei privati».

Probabilmente la maggior parte delle critiche che sono state mosse al pezzo nascono soprattutto dell’impossibilità dell’identificarsi con la protagonista da parte dall’ascoltatore medio de I Cani, il quale spesso non coglie o non apprezza  il sarcasmo del testo. Fatto abbastanza ironico se si considera che la canzone che li ha portati alla ribalta nella scena musicale indie è proprio la polemica Hipsteria: se in questa non si coglie la critica ai finti cliché di occhiali tondi, letture al parco di David Foster Wallace con annessa pubblicazione di foto su Instagram e mediocri racconti scritti su un Macbook, forse il problema non è proprio di Contessa ma dell’analfabetismo funzionale di chi si esalta perché «evviva, questa canzone parla proprio di me». A chi non capisce nemmeno di cosa parla Baby Soldato, poi, c’è poco da dire; anche perché i Cani sicuramente non sono caratterizzati da quell’ermetismo spesso sconnesso a cui aderisce invece Vasco Brondi, in arte Le luci della centrale elettrica.

Certo tra il disco d’esordio e questo nuovo pezzo, c’è un sound nuovo, sintetizzato e ipnotico ma molto vicino a quello di Glamour. Un suono affiancato ad un testo che, come già nei due album precedenti, è saturo di malinconia e di un tono nostalgico a cui ci siamo sicuramente affezionati. Ciò che senza dubbio è da evidenziare, inoltre, è la mancanza di compassione per la situazione descritta, come se Contessa ci dicesse: insomma, anche le modelle soffrono e fanno colare il trucco sulla carta igienica mentre piangono in bagno di nascosto, e certo noi ci dispiacciamo, ma neanche troppo.

Bentornati Cani!

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Testo di Baby Soldato – I Cani:

Non lo sai perché ti sei trovata a correre,
chiuderti nel bagno e metterti a piangere,
col trucco che macchia la carta igienica,
come la ragazzina che non sei stata mai.
Quando sei partita sembrava implicito,
questa vita ti avrebbe reso invincibile:
copertine, viaggi, glamour, fotografi.
L’importante era avere un piano lucido.

(RIT) Dalle passerelle delle sfilate
col freddo negli occhi,
lo stesso dei baby soldati
dalle passerelle di aerei privati
ghetto tendenza, Vuitton, Milano, Parigi
e gallerie d’arte, lacrime calde
Zio, non è niente, lo sai sono scoppiata, zio.
Non è niente, sono solo stanca, Zio,
non è niente, niente, niente…

Non avresti mai detto di poter rimpiangere
tua sorella coi suoi capelli blu,
ribellioni patetiche da città piccola
e tua madre che urla e tu che non ne puoi più.
Devi fare in fretta, fuori t’aspettano.
Ti guardi negli occhi allo specchio mandi giù,
prendi una sigaretta per aggrappartici
e tornare in te al tuo piano lucido.

(RIT)

Niente, niente, niente…
Tra la carriera ed il rock ‘n’ roll
tra l’obiettivo ed il back drop,
tra l’afterparty ed il panico,
tra JFK e Charles de Gaulle (x3)

Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.

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