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L’Antropocene e la fine del desiderio

Dalla newsletter n. 29 - giugno 2023 di Frammenti Rivista

4 minuti di lettura

Sessualità ed ecologia sembrano due parole, due concetti distanti, eppure la relazione tra il desiderio e il rispetto dell’ambiente sono sempre più accostati da diversi studiosi e studiose. Un punto chiave è proprio l’Antropocene e le sue conseguenze: l’influenza degli esseri umani sulla Terra e sul suo sempre più precario equilibrio ci porta a pensare a nuove strategie per sostenere una convivenza rispettosa e armonica con il pianeta. E il desiderio? Per quanto estremamente naturale, primordiale, è in corso una nuova riflessione su come la libido possa essere uno – tra i tanti – elementi che influiscono sullo sfruttamento del pianeta e sulla crisi ambientale, in modo certo non diretto, ma non per questo meno nocivo.

Per esempio, nel suo recente volume sul tema, Ecologia erotica. Sesso, libido e collasso del desiderio, Dominic Pettman svela l’insostenibilità del desiderio. Per scoprire l’intreccio tra libido ed ecologia non ci basta una sola disciplina, ma è necessario uno sguardo plurale, complesso: si parte dagli studi ecologici, ma danno il loro contributo anche la filosofia, la psicologia, l’economia, l’arte, discipline che ci aiutano a comprendere – o anche solo concepire – questa relazione non proprio immediata. L’arte, per esempio, è colma di riferimenti alla tensione erotica tra umanità e natura, a partire dal pacato eros espresso in La colazione sull’erba di Édouard Manet, in cui le donne senza vestiti si fondono naturalmente o innaturalmente (è una questione di punti di vista e di cultura) con l’ambiente.

L’impatto ambientale del desiderio sessuale non è sempre diretto e trova diverse forme e modalità, tanto che gli studi sul tema offrono spunti più che soluzioni, proposte di riflessione più che dettami consolidati, verità accertate. E, come in ogni ambito, troviamo luci e ombre: dalla concretezza dello smaltimento impossibile di materiale erotico di diverso tipo –  come i problemi derivati dall’irriciclabilità del celebre romanzo Cinquanta sfumature di grigio – all’attenzione di alcune aziende che propongono, per esempio, sex toys ecosostenibili, fino alle nuove sensibilità (o green washing?) di aziende come Pornhub, che in passato ha promosso l’iniziativa di piantare degli alberi a seconda del numero di visualizzazioni per compensare i consumi e l’inquinamento causato dalla pornografia. Non manca un approccio più politico sul tema, come diversi movimenti e manifesti che, intrecciando sessua…

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