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«Adorazione» di Alice Urciuolo

3 minuti di lettura

Adorazione di Alice Urciuolo è uno dei romanzi ad essersi aggiudicato un posto nella dozzina del Premio Strega 2021. Probabilmente è un libro di cui in Italia c’è tremendamente bisogno e le ragioni non sono da ricercare unicamente nei temi affrontati.

Infatti, ciò che rende Adorazione interessante è anche il linguaggio che Alice Urciuolo ha brillantemente messo a servizio di quei temi. Già sceneggiatrice di Skam Italia, la giovane autrice aveva mostrato di saper ricostruire la vita e le abitudini dei ragazzi di oggi. Il suo romanzo d’esordio ha riconfermato questa sua capacità.

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La trama di «Adorazione» di Alice Urciuolo: incomprensione dell’amore

Fin dal titolo, Adorazione (acquista) svela la sua voluta ambiguità. “Adorare” è un termine che utilizziamo nella vita di tutti i giorni, di solito per manifestare qualcosa in più dell’affetto o dell’amore. Non ti amo, io ti adoro. Nella dimensione del romanzo, esso assume un significato più vicino quasi alla sua etimologia: ad orare, ovvero pregare verso. Certamente tale accezione ha un risvolto positivo se la assimiliamo all’intima preghiera, ma quando diventa ossessione, sconvolgimento, venerazione, eccesso è quantomeno pericolosa. L’eccesso o probabilmente l’ignoto è qualcosa a cui i giovani vanno inevitabilmente incontro, così nella storia i giovani protagonisti cercheranno l’amore, ma troveranno solamente quella adorazione.

adorazione di alice urciuolo

I protagonisti di Adorazione sono infatti dei ragazzi di Pontinia, luogo che l’autrice conosce bene poiché è nata in un paese limitrofo. La vita apparentemente serena di questi adolescenti è stata sconvolta dalla morte di Elena, uccisa dal fidanzato Enrico. Ognuno di loro ha un diverso modo di reagire a questo evento così terribile, ma l’autrice non esplicita il loro punto di vista a riguardo con lunghe narrazioni: piuttosto, preferisce farli vivere e far vivere noi con loro attraverso dialoghi incalzanti e con grande naturalezza. I luoghi assumono un ruolo fondamentale nel costruire un paragone con l’animo stesso dei giovani: confuso, spesso intrappolato dentro se stesso, come una provincia che soffoca, ma è piena di vita.

Riascolta la puntata del nostro podcast con l’intervista ad Alice Urciuolo su Adorazione

Il dramma di adolescenti invincibili e fragili

«Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane», diceva Italo Calvino. Probabilmente è questo ciò che gli adolescenti dipinti in questo romanzo fanno: cercare qualcosa che li completi. Sono forti del fatto di poterla trovare, eppure sono fragili poiché non hanno idea di cosa sia. Lo stile della scrittrice è diretto, i dialoghi ricostruiscono perfettamente il modo di rapportarsi dei giovani d’oggi, ma nulla di tutto questo suona come un freddo reportage o giudizio di questi ragazzi. Anzi, il lettore è chiamato ad entrare in empatia con loro, coinvolto fino alla fine nel comprendere esattamente quando e come troveranno quel qualcosa.

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L’adorazione li ha spinti però su una strada che non è sbagliata e neppure giusta, ma solo volutamente smarrita. La perdita e la sofferenza sembrano essere la chiave per aprire la porta della crescita. Eppure alcune perdite e sofferenze sarebbero evitabili se la comunità, così apparentemente maledetta, concedesse loro una guida e della comprensione.

Adorazione di alice urciuolo

Invece, è il giudizio o ancora peggio l’indifferenza il velo di Maya che non si riesce a squarciare in una società che lascia ognuno solo con il proprio drammatico destino. Fa quasi rabbia lo specchio di questa collettività di una comitiva che diventa individuo, ognuno analizzato con le proprie sfaccettature. Tanto che nel corso della lettura si è quasi tentati di gridare contro qualche personaggio, di avvisarlo che quella non è la strada giusta, di aiutarlo da fuori, vedendo che nessuno all’interno della vicenda sembra volerlo fare.

La necessità di un’educazione sessuale

Ma chi e cosa potrebbe aiutare questi adolescenti? Non perduti, smarriti, forse solamente giovani e giustamente incompleti. La chiave sta in una delle domande che si pone il personaggio di Vera nel romanzo: «Come fai a capire se una cosa ti fa bene o ti fa male?»

Spogliata dal contesto a cui appartiene, in cui assume il ruolo di domanda retorica, questo quesito merita risposta e sviscera probabilmente il motivo per cui l’Italia ha profondamente bisogno di Adorazione di Alice Urciuolo. Infatti, Vera come i suoi amici non sono messi nella condizione di comprendere cosa può far bene o nuocere loro, in ogni senso, soprattutto fisico. Si approcciano ingenuamente e spontaneamente all’esistenza. Se solo qualcuno avesse detto loro che cosa significa davvero amare, che cosa significava quello che era successo a Elena.

Le sembrava di essersi resa conto di quello che era successo a Elena solo in quel momento, ma aveva dovuto arrivarci da sola, perché nessuno degli adulti che adesso mangiavano e chiacchieravano intorno a lei aveva mai detto la verità. Quando Elena era morta tutti loro avevano evitato l’argomento, come se fosse una bambina, come se non potesse capire.

Il patriarcato e la necessità di una giusta educazione sessuale e sentimentale non sono denunciati con i mezzi della retorica, ma con una veritiera e profonda fotografia della realtà, incredibilmente spontanea. Una fotografia in movimento in cui riconosciamo le sfaccettature dell’animo di ognuno di noi e anche le necessità che hanno i giovani di non essere lasciati da soli nel mondo, certo non controllati o manipolati, ma neppure controllati. Il legittimo diritto alla scoperta che è proprio dell’età adolescenziale non deve essere un viaggio senza meta, ma un’avventura che, come nelle più famose fiabe, presuppone per l’eroe aiutanti e mentori.

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Silvia Argento

Nata ad Agrigento nel 1997, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne, una magistrale in Filologia Moderna e Italianistica e una seconda magistrale in Editoria e scrittura con lode. È docente di letteratura italiana e latina, scrittrice e redattrice per vari siti di divulgazione culturale e critica musicale. È autrice di due saggi dal titolo "Dietro lo specchio, Oscar Wilde e l'estetica del quotidiano" e "La fedeltà disattesa" e della raccolta di racconti "Dipinti, brevi storie di fragilità"

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