CASALE MONFERRATO (AL) – La letteratura italiana piange una delle sue più acute menti. Sebastiano Vassalli è morto, spento da una malattia incurabile, a lungo tenuta riservata. Lo scrittore amava definirsi viaggiatore nel tempo, portando sempre nel suo cuore la pianura novarese, culla della sua infanzia. Ed è in questi luoghi che è ambientata l’opera La chimera (1990), grazie alla quale è stato onorato del Premio Strega e del Selezione Campiello. Dopo questi riconoscimenti si è voluto tirare indietro dal palcoscenico delle competizione letterarie, accettando solo premi alla carriera. L’accademia svedese, in Maggio, lo ha candidato ufficialmente al Premio Nobel 2015.
Nelle sue opere si riscontra una tensione sovranazionale, stimolata da un’etica passionale e impreziosita da accuratissime ricerche storiche. Formatosi nell’ambiente delle neoavanguardie – in particolare del Gruppo 63 – e scoperto da Italo Calvino, Sebastiano Vassalli ha anche scritto La notte della cometa (1984), romanzo sulla vita del poeta Dino Campana, Marco e Mattio (1992) e il recente Terre selvagge (2014). L’altra sua grande passione, la pittura. I funerali civili si svolgeranno Mercoledì nella prefettura di Novara (luogo anche della camera ardente) a cura del Centro Novarese di Studi Letterari, di cui era socio onorario.
A.P.