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Active radio: la nuova frenesia per la radio #stopstandingthere

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2 minuti di lettura

di Davide Cassese

«La frenesia per la radio finirà a tempo debito» diceva Thomas Alva Edison.

Non è evidentemente così per i ragazzi di Rionero in Vulture (PZ) che hanno deciso di contravvenire all’anatema di Edison e di fondare – nell’era del decesso della comunicazione “tradizionale” – Active Radio. L’idea dei fondatori è quella di creare uno spazio di comunicazione sul web che si riservi di intrattenere il pubblico radiofonico in modo innovativo, coinvolgendolo con novità, curiosità e ottima musica. Online 24h su 24, il messaggio radiofonico si presenta con vesti variegate: dalla rubrica curiosity allo sport, dal lancio delle nuove hits al programma #call2active che vede in studio diversi ospiti con i quali è possibile interagire.

Non manca l’attenzione a tematiche politiche e sociali, sempre analizzate con uno sguardo distaccato, ironico e molto leggero, svincolato da visioni rigide e seriose. L’obiettivo è lo svago, il divertimento e la possibilità di far pervenire il messaggio alla maggior parte delle persone. Gerardo, uno dei “padri fondatori”, dice: «Con i pochi mezzi a disposizione, ma con la voglia di creare un segmento innovativo per il nostro paese, ci siamo attivati e, quasi mossi da un sentimento comune, abbiamo messo su Active radio». Lo spirito di iniziativa ha portato i ragazzi a creare un’App su Android e ad attivare tutti i possibili canali di interazione per comunicare durante le dirette: da Ask a Whatsapp, da Twitter a Facebook. Lo staff, sempre in continua espansione, è composto da diversi ragazzi e ragazze, animati dall’atavica passione per la musica, tutti con un background diverso, ma molto ricco.

Dati l’interesse e la competenza musicale, dettata anche dalla partecipazione di alcuni ragazzi a band locali di non scarsa importanza, non mancano focus sulla storia dei generi musicali e sui singoli gruppi o artisti. Vista la caratura culturale, non verranno di certo escluse dal palinsesto interviste, approfondimenti e workshop. In un periodo in cui i fenomeni di aggregazione scarseggiano e la vitalità dei ragazzi è mortificata ed annientata dagli smartphone, il lancio di una emittente radio, accessibile a tutti e quindi universale, è un atto in controtendenza. Considerando la poca vitalità della bella città, vittima di un doloroso esodo verso altri lidi da parte degli studenti universitari, Active radio vuole essere anche una speranza di rinascita e di ripresa. Negli anni addietro, non furono poche le emittenti radiofoniche che allietavano le giornate dei rioneresi – una su tutte Radio Vulture – che, imperiture, sono rimaste vive nel ricordo dei radioascoltatori grazie a testimonianze, foto ingiallite e straordinari ricordi di gioventù mai dimenticati. La fondazione della radio vuole essere una reazione all’inattività e alle poche chance offerte dall’area così fertile ma così indicibilmente poco valorizzata.

Che sia, per tutti, la fiammella che riaccende la voglia di fare, lo spirito di aggregazione e la valorizzazione degli ardori giovanili. Che sia una dimostrazione sfrontata che i giovani non sono così choosy o bamboccioni, come qualche signore benpensante dell’eletta schiera – per dirla alla Guccini – pensava. Per dare una dimostrazione che dal piccolo nascono le cose. Che va bene anche un piccolo spazio, con poche sedie e qualche cassa impolverata, l’importante è che ci sia la passione e la voglia. Non resta che elogiare lo spirito rivoluzionario di questi ragazzi anche se intriso di fisiologiche insicurezze e dubbi. Ma come diceva Salvador Allende: «Essere giovani e non essere rivoluzionari è una contraddizione persino biologica». In bocca al lupo a tutto lo staff di Active radio e #StopStandingThere.

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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