Donne resistenti è il titolo di una piccola mostra composta da disegni e fumetti, inaugurata l’8 marzo e prolungata fino al 26 aprile, al WOW – spazio fumetto in viale Campania 12 a Milano, in modo da comprendere due date salienti per l’argomento: la festa della donna e il settantesimo anniversario della Liberazione.
Entrando, sulla parete a destra scopriamo volti e biografia di alcune figure femminili cruciali per la lotta partigiana e per la Resistenza in generale; le storie e le parole di Onorina Brambilla Pesce (detta Nori), Iride Imperoli, Maria Federici, Miriam Mafai, Teresa Mattei, Iris Versari e una giovanissima Tina Anselmi ci commuovono e ci stupiscono per il coraggio di opporsi che queste donne hanno avuto, semplicemente perché era l’unico modo in cui valesse la pena di vivere.
La seconda parte della mostra è costituita da Bruna e Adele 70 anni dopo, una graphic novel realizzata da Reno Ammendolea, con la collaborazione di Marsia Modola per la sceneggiatura, che ripercorre la storia dei GDD (Gruppi di difesa della donna), da cui è poi nata l’UDI (Unione donne italiane), attraverso gli occhi di una diciassettenne poco amante della storia e prossima all’esame di maturità che, incuriosita dalla nonna e dai suoi racconti sulla guerra, scopre assieme ad una sua amica la storia della resistenza femminile. Le due ragazze intraprendono un percorso formativo che le porta ad una consapevolezza della forza delle loro antenate, che ebbero persino il coraggio di morire per degli ideali, non corrispondendo affatto alla descrizione che Fabrizio De André fa dei «grandi spiriti» (riferendosi ovviamente ai suoi contemporanei) in Morire per delle idee: «Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio, lo predicano spesso per novant’anni almeno».