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Alla scoperta del Museo degli Affreschi di Verona

Piccolo tour in uno dei musei veronesi meno conosciuti, sulle tracce della "vera" storia di Romeo e Giulietta.

3 minuti di lettura

Il Museo degli Affreschi Cavalcaselle è uno dei musei meno conosciuti di Verona, eppure così suggestivo e rappresentativo, legato a doppio filo alla storia d’amore che contraddistingue la città scaligera: la tragedia di Romeo e Giulietta. Quella vera però, scritta da Luigi da Porto ben 60 anni prima dell’opera teatrale di Shakespeare.

Gli amanti farfalla: un ponte tra Verona e Ningbo

All’ingresso del Museo degli Affreschi di Verona ci dà il benvenuto la marmorea statua di due amanti protagonisti di una leggendaria storia d’amore cinese: Liang Shanbo e Zhu Yingtai, conosciuti come gli amanti farfalla.

Simbolo del gemellaggio fra Verona e Ningbo, città della Cina sud-orientale, è la riproduzione in bronzo di Giulietta, la bianca statua ci racconta la triste e romantica storia di due amanti che, proprio come per Romeo e Giulietta, non potevano vivere il loro sogno.

Le similitudini non mancano anche con un’altra storia, quella di Mulan. La protagonista Zhu non potendo studiare, perché donna, si traveste da uomo e frequenta illegalmente i corsi di studio dove si innamora di Liang, il quale resta confuso dai sentimenti che prova per questo nuovo amico. Tutto si spiega quando Zhu invita Liang a casa con la scusa di presentargli la sorella. Liang allora, appena vede Zhu vestita da donna, comprende finalmente i suoi sentimenti, ma è troppo tardi: l’amata è stata promessa in sposa. Una notizia insopportabile per Liang che muore di crepacuore.

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Un finale più fantasioso, rispetto a quello della tragedia veronese, spetta ai due amanti cinesi: la ragazza mentre si dirige col suo corteo alla casa del suo promesso sposo viene colta da una tempesta e costretta a fermarsi. Appena viene a sapere che lì vicino c’è la tomba del suo unico amore, fugge da lui e prega affinché la tomba si possa aprire.  Il suo desiderio viene esaudito: un fulmine rompe la lapide e Zhu si lancia dento la tomba per raggiungere il suo amato. Ad uscirne, due farfalle. La tomba è vuota.

Una sorta di lieto fine. La statua di Liang Shanbo e Zhu Yingtai immortala i due amanti proprio nel momento della loro trasformazione.

San Francesco al Corso: nella cripta di Giulietta

Entriamo nella corte del Museo degli Affreschi di Verona, situato all’interno di un monastero, oggi sconsacrato, di cui ce ne parla l’autore vicentino di Romeo e Giulietta: il monastero di San Francesco al Corso. Proprio qui, Romeo e Giulietta si sposarono in segreto, e sempre qui, nelle catacombe, troviamo la tomba attribuita a Giulietta.

Perché proprio questo luogo? Essendo una chiesa situata appena al di fuori dalle mura di Verona, per Romeo sarebbe stato meno rischioso incontrare la sua Giulietta, evitando così le guardie della città che lo avrebbero ucciso a vista. Una precauzione ingegnosa che purtroppo servì a ben poco.

Scendendo le scale ed entrando nella catacomba, veniamo accolti dall’inconfondibile odore di muffa che pervade le cripte e vediamo la famigerata tomba. Aperta e priva di coperchio – acquistato dall’arciduca Giovanni d’Austria – il sarcofago non presenta iscrizioni, ma la sua leggenda attirò visitatori da tutto il mondo, tanto che, in molti si presero la libertà di prenderne dei pezzi come romantico ricordo. Fra questi anche Lord Byron. Ora lasciamo questa tomba mangiucchiata che ha fatto sognare i romantici dei secoli passati ed entriamo davvero al museo.

Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle

Entriamo ora nel Museo. Nelle sale dell’antico monastero vengono conservati affreschi della città salvati dalla storica piena dell’Adige del 1882. Letteralmente strappati dalle facciate, gli affreschi furono restaurati e salvati in questo luogo, oggi con un nuovo allestimento che mostra la grotta di San Nazaro e i sottarchi di Altichiero.

Il cuore del museo proviene dal fu Palazzo Fiorio della Seta, danneggiato irrimediabilmente dall’inondazione e successivamente demolito.  Per fortuna, i suoi tipici affreschi monocromatici che imitavano i rilievi scolpiti li possiamo ancora ammirare in questo museo.

Per i più romantici, non manca la Sala delle Muse, dove vengono celebrati matrimoni civili. Riccamente affrescata, la sala è allestita in modo tale da riprodurre fedelmente lo spazio originario del ‘500. Porte e finestre moderne si adattano perfettamente ai dipinti di Paolo Farinati per un risultato davvero suggestivo.

Un museo poco conosciuto, ma che non potete perdervi. Un pezzo di cuore della nostra amata Verona.

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Immagine di copertina: Foto Azzurra Bergamo Copywriter (©)

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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