Chi non ricorda il celebre passo dell’Odissea a loro dedicato? Omero fu il primo a presentarci queste ammalianti figure che, con la voce seducente, ottundevano la mente dei marinai facendo naufragare le loro navi e portandoli alla morte: le sirene.
«Vieni, celebre Odisseo, grande gloria degli Achei,
e ferma la nave, perché di noi due possa udire la voce.
Nessuno è mai passato di qui con la nera nave
senza ascoltare con la nostra bocca il suono di miele,
ma egli va dopo averne goduto e sapendo più cose».
Ma la voce non era certo l’unica arma erotica. Dai lunghi capelli fluenti e dal seno prosperoso, la sirena inizialmente era una donna non metà pesce, come ormai è entrata nella nostra immaginazione, ma metà uccello. Non per niente il suo soave canto è paragonabile al canto di un usignolo. Dalle ali alle squame però il passo fu breve e nel Medioevo la sirena divenne un essere demoniaco metà donna e metà pesce, sempre con lo stesso scopo: sedurre gli uomini.
Le sirene nel Medioevo
«Le sirene sono fanciulle marine che seducono i marinai con la bellezza del corpo e la dolcezza del canto. Dalla testa fino all’ombelico hanno aspetto di vergine, del tutto simili a creature umane. Hanno però code squamose di pesce, che nascondono sempre sott’acqua.»
Nel Liber Monstrorum, una sorta di bestiario e raccolta di meraviglie che si presume sia stato scritto dalla seconda metà del VII fino all’VIII secolo, troviamo questa prima descrizione della nuova sirena. Perse le ali, probabilmente per differenziare queste creature da una nuova figura cristiana, l’angelo, la sirena diventa un essere marino.
Ma se l’aspetto è in parte cambiato, non è diverso il suo significato di rincarnazione della lussuria, la quale è stata resa ancora più peccaminosa dalla religione cristiana. Tra i peccati capitali la sirena rappresenta sia quello carnale, sia la vanità rappresentata nell’arte dagli specchi che queste creature marine sono solite tenere in mano mentre si pettinano i lunghi capelli, ammirando la loro bellezza. Nel medioevo le vediamo rappresentate nei capitelli e nelle chiese e l’immagine più scandalosa è la sirena a due code con la sua posizione provocante che porta alla tentazione. Oggi questa sirena in particolare porta ad un altro tipo di tentazione, il Frappuccino® Starbucks e ad altri peccati di gola di questa famosa catena.
La sirena romantica
«La tua splendida persona, la tua armoniosa andatura e i tuoi occhi espressivi, con questo riuscirai certo a conquistare il cuore di un uomo. Allora! hai perso il coraggio? Tira fuori la lingua così te la taglio; è il pagamento per quella potente bevanda!»
Siamo nel 1837. Hans Christian Andersen dà vita alla sirenetta più famosa del mondo consacrandola come immagine non più peccaminosa, ma capace di nutrire un sentimento nobile e disperato come l’amore. Altrettanto romantiche, ma preservando la loro innata sensualità, saranno le sirene rappresentate dai pittori a cavallo fra ‘800 e ‘900. Non mancheranno nelle sirene gli inconfondibili ardenti capelli rossi delle modelle nei quadri di John William Waterhouse, intente o a pettinarsi o a suonare la lira come da tradizione classica.
La sirena oggi
Sognanti, morbide, colte rappresentate anche intente nella lettura. Stiamo parlando delle sirene dell’artista russo Victor Nizovtsev (1965) che con il suo stile onirico e surreale ha immortalato, tra le sue opere, numerose sirene, rigorosamente dai capelli rossi. Una figura molto più vicina all’immaginario fiabesco piuttosto che alle demoniache sirene elleniche.
Ma l’eros di queste figure continua a spingere l’immaginazione dell’uomo e la ritroviamo senza veli nel recente film «The Lighthouse» (2019) in una scena erotica senza precedenti dove la sirena si concede completamente al marinaio protagonista. La domanda che probabilmente l’uomo si è posto nel corso di tutti questi secoli, trova fantasiosa risposta in questa pellicola in bianco e nero: come può l’uomo avere rapporti carnali con una donna metà pesce?
Dal proibito sogno erotico al sognante incontro d’amore. La sirena rimane fra le figure mitologiche più sensuali e inarrivabili se non nelle quiete acque della nostra immaginazione.
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Immagine di copertina: John_William_Waterhouse_-_The_Siren,_1900