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Cavagrande (Siracusa), tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo chiesto ai collaboratori di Frammenti Rivista di raccontarci i propri luoghi del cuore. L’obiettivo? Costruire una mappa delle bellezze del nostro Paese, viste con gli occhi di chi, questi luoghi, li ama davvero.

1 minuto di lettura

Formatasi sotto l’azione erosiva continua del fiume Cassibile, la riserva naturale orientata di Cavagrande rappresenta uno dei luoghi naturalistici più suggestivi della Sicilia orientale. Nel corso dei millenni, il corso d’acqua tutt’ora esistente, detto Kakyparis in epoca greca, ha scavato la roccia calcarea tipica della zona dei Monti Iblei, creando un vero e proprio canyon che si estende su un’area di quasi 2,700 ettari tra i comuni di Siracusa, Noto e Avola.

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Panorama di Cavagrande

Grazie alle straordinarie potenzialità difensive date dalla conformazione naturale delle pareti rocciose che contraddistinguono il territorio, la Cavagrande del Cassibile è stata zona d’insediamenti sin dal XIII secolo a. C., quando i Siculi, primi tra le popolazioni locali, vi costruirono villaggi rupestri, poi in parte recuperati in epoca bizantina, tra cui spicca un sistema di grotte dette “dieri”, dall’arabo diyār (case).

Punto particolarmente attrattivo è la Grotta dei briganti, un enorme incavo naturale incassato nella pietra, anticamente sfruttata come abitazione e poi riutilizzata come conceria per le messi fino all’epoca araba. Ulteriore testimonianza della continua presenza umana, è l’articolato quanto ricco complesso di necropoli distribuite sulle pareti dei due versanti del canyon, che sotto questo punto di vista, fanno di Cavagrande il secondo sito più significativo dopo la vicina riserva naturale di Pantalica.

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Grotta dei briganti

Oggi però la riserva, nonostante la discreta varietà di opportunità che presenta, dalle risalite lungo il corso del fiume fino ai percorsi di mezza valle per escursionisti più esperti, è visitata principalmente per la presenza dei numerosi laghetti. Una volta imboccato uno dei due principali percorsi per scendere sul dorso delle pareti, rispettivamente definiti Scala Cruci (a sud, da Avola Antica) e Mastra Ronna (a nord, da Canicattini), è possibile raggiungere il fondo del canyon dove il fiume si raccoglie in conche d’acqua.

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Laghetti di Cavagrande

Avvolti dalla varietà floreale, dal bianco calcareo delle rocce e dalle piccole cascate, un bagno fresco in quelle acque può restituire al viaggiatore non pochi anni di vita!

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Immagini tratte da Wikipedia

Lorenzo De Benedictis

24 anni, da Siracusa. Da ingegnere fallito a studioso di filosofia incallito il passo è breve. L'unica cosa certa è che invecchierò pescando in un'isola greca sperduta

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