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«La canzone di Achille»: la guerra di Troia da un’altra prospettiva

2 minuti di lettura

Libro d’esordio di Madeline Miller, insegnante di storia antica, La canzone di Achille viene pubblicato per la prima volta nel 2013. È stato presto tradotto in venticinque lingue ed è diventato velocemente un bestseller internazionale, scalando numerosissime classifiche e vincendo l’Orange Prize.

Un nuovo punto di vista

La trama si dirama nel topos più comune della letteratura occidentale fin dai tempi antichi: la guerra di Troia. Sebbene numerosi autori e autrici si siano addentrati nell’intimo degli svariati protagonisti che la storia racconta, pochi hanno cercato di mostrare la relazione che intercorse tra l’eroe acheo, Achille, e il suo compagno Patroclo.

È proprio Patroclo il protagonista del romanzo, di cui il lettore impara subito a conoscere i pensieri e i sentimenti. Sarà la sua voce ad accompagnare il lettore fin dal giorno in cui, a soli nove anni, viene portato a Sparta per proporsi come pretendente di Elena. Un protagonista che ha sempre preso il ruolo del “personaggio secondario”, goffo, poco dotato nell’arte della guerra e impaurito, diventa in questo libro l’unico punto di vista e narratore degli eventi.

La sua vita cambia quando viene portato come esule alla corte di Peleo. Lì conosce Achille, già definito da molti come l’aristos achaion, ovvero il migliore dei greci. Fin da ragazzino, Achille è descritto come l’esatto opposto di Patroclo, ma come ci viene sempre detto, gli opposti, alla fine, si attraggono.

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Questo perché La canzone di Achille descrive la loro storia d’amore. Una storia sempre dimenticata, bistrattata, forse modellata su canoni eteronormativi. Una storia d’amore che finisce per unirsi al tetro e macabro resoconto di guerra, una volta partiti per Troia. L’amore dei due ragazzi si accompagna al sangue sparso nelle razzie, i bottini di guerra, l’attesa di dieci lunghi anni per una svolta… la fine tragica.

Cosa differenzia «La canzone di Achille»

La guerra è narrata seguendo gli avvenimenti che tutti conosciamo. L’autrice, esperta in storia e letteratura antica, descrive i fatti rincorrendo il topos classico della guerra di Troia. Vengono tenuti in vita i personaggi divini o semidivini che hanno sempre composto il mito e gli eventi non vengono quasi mai modificati.

La novità è essenzialmente il rapporto che lega Patroclo e Achille. Senza scene troppo romantiche o sdolcinate, Miller riesce a mostrare una relazione verosimile tra due personaggi studiati e caratterialmente opposti. Patroclo, più pacifico e fondamentalmente timido, trova la sua forza e il suo coraggio in Achille. Quest’ultimo, naturalmente possente e destinato alla guerra, si lascia scalfire solamente dalla gentilezza del primo.

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Achille piange disperato sul corpo morto di Patroclo (dipinto di Nikolaj Ge)

Questo legame non è trattato come qualcosa di complesso, nessun queerbaiting, ma si descrive il semplice nascere di un sentimento, in questo caso omosessuale, che porta i due ad essere uniti fino al momento della morte di Patroclo. Morte che porta Achille ad una vendetta spietata.

La morte, come nelle migliori leggende antiche, continua ad essere una presenza costante nel romanzo. Di fatto, modifica il cammino dei due protagonisti fin dall’inizio: il legame tra Eros e Thanatos è imprescindibile e accompagna sia i protagonisti che il lettore fino alle ultimissime pagine del romanzo.

Infine, il titolo riprende i poemi cantati antichi di cui Achille tanto vuole essere protagonista e di cui Patroclo tanto ha paura. Entrambi decidono di salpare per Troia, così da poter stare l’uno accanto all’altro fino al momento in cui sarebbero scesi nell’Ade. Un’impresa tragica, ma che sarebbe valsa ad entrambi l’entrata nel mito.

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Greta Mezzalira

Classe 1995, laureata in Filologia Moderna. Innamorata del teatro fin dalla prima visione di "Sogno di una notte di mezza estate" durante una gita scolastica. Amante di musical e di letteratura.

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