di Camilla Volpe.
«Non so se ti sei mai sentito così. Non so se hai mai desiderato addormentarti, per svegliarti solo mille anni dopo. Non so se hai mai pensato che non vorresti essere al mondo, o non renderti conto di essere vivo. O qualcosa del genere. Credo che sia un’idea morbosa, ma è esattamente ciò che succede a me in questi momenti. Ecco perché sto cercando di non pensare. Voglio solo che ogni cosa smetta di girare».
Siamo nell’agosto del 1991 quando Charlie, una matricola del liceo di Pittsburgh, intelligente e amante della lettura, molto solo, soprattutto dopo il suicidio del suo migliore amico Michael che lo ha lasciato ad affrontare il nuovo mondo dell’high school, inizia a scrivere a un non meglio identificato destinatario per raccontare le sue giornate e fare ordine nei suoi pensieri. Conosce presto due ragazzi dell’ultimo anno, Patrick e la sorellastra Sam, di cui si innamora. Costoro lo introducono nel loro gruppo di amici e il taciturno Charlie diventa un confidente perfetto per tutti, quello che l’autore definisce “wallflower”, “tappezzeria”, una persona introversa che partecipa agli eventi ma tende a mimetizzarsi.
Charlie sa di non essere un ragazzo come tutti gli altri: sente, infatti, una profonda distanza fra lui e il mondo che lo circonda, una differenza che lo porta ad essere inspiegabilmente felice e triste allo stesso tempo: la ragione di questo disagio è da trovarsi in un segreto oscuro che nemmeno lui sa di custodire dentro di sé.
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«Ho guardato a lungo la mia immagine riflessa nel vetro
e, più in là, gli alberi. Non pensavo a niente.
Non provavo niente. Non sentivo il disco.
Sono rimasto così per ore. Ho davvero qualcosa che non va.
E non so di che cosa si tratti».
Noi siamo infinito – nell’edizione in lingua originale The Perks of Being a Wallflower ovvero “I vantaggi dell’ essere un ragazzo da parete” – è un romanzo epistolare dell’americano Stephen Chbosky diventato un vero cult negli Stati Uniti e da cui è stato tratto un film con i celebri Logan Lerman, Emma Watson, Nina Dobrev e Ezra Miller. È una raccolta di racconti e confessioni di un adolescente alla prese con le prime esperienze e, tra una canzone degli Smiths e un saggio su J. D. Salinger, affronta anche temi quali l’alcool, la droga, il sesso e l’omosessualità. Il romanzo Noi siamo infinito si configura come una complessa riflessione sulla vita e il suo significato, filtrata dalla macchina da scrivere di un adolescente che cerca di sopravvivere a tutti i costi, anche contro la sua stessa volontà.
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