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«Il bacio della donna ragno»: omosessualità, cinema e sovversione

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Il cinema come ossessione, specchio, filtro e travisamento dell’io. Manuel Puig – talentuoso scrittore argentino di cui quest’anno ricorre il trentennale della morte – fa della settima arte un disperato inno alla vita, l’evasione splendida e struggente da una realtà misera, osservata al fine di coglierne il prezzo in termini di rinunce e scarti, di fallimenti e negazioni. Il tradimento di Rita Haywort, esordio folgorante ripubblicato dai tipi di Sur (2020), rivela questa passione dal carattere complesso, sincera traduzione della propria esperienza (Puig fu aiutoregista) ma anche tecnica ‘distanziante’ volta a far ordine nel disagio, sorta di schermo protettivo riflettente il caos. [continua a leggere su npcmagazine.it]

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Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).