fbpx

Il feticista | Bestiario

1 minuto di lettura

Il feticista è una delle bestie più affascinanti di tutti i tempi.

Il più comune è sicuramente quello che viene ammaliato dai piedi delle donne. Il feticista scruta i piedi, li guarda, li accarezza e, al di là di tutte le teorie psicoanalitiche che insinuano il sospetto addirittura di una latente omosessualità o timore della castrazione, non si vergogna minimamente della propria fissazione. Il feticista ti staccherebbe i piedi, li metterebbe sul comodino e avrebbe una storia d’amore solo con loro. A volte ti senti anche di troppo davanti alla sua ossessiva attenzione nei confronti dei tuoi piedi. Il suo sguardo è sempre lì, pronto a scrutarli, a studiarli e tu, intanto, vittima di cotanta affezione, ti senti come un topo nel laboratorio di uno scienziato pazzo o un cadavere sotto le mani di un anatomopatologo.

Il feticista ti raccomanda il colore dello smalto, magari improponibile tipo un azzurro fatina, il modello delle scarpe, che ricorda quello di una prostituta in una vetrina di Amsterdam, fino ad arrivare a chiederti di dormire al contrario perché vorrebbe avere i tuoi piedi in faccia.

Ora, con tutto il rispetto per i piedi, ma quante volte avrete desiderato di non mettervi lo smalto o di indossare delle ciabatte improponibili per combattere gli umidi inverni italiani? E invece no, il feticista vi esprime subitamente il suo senso di disagio e inizia tutta una paternale su quanto conti davvero per lui la salute dei vostri piedi, al contempo ignaro della sua salute mentale. E quando arriva l’estate è anche peggio, perché i vostri piedi sono sempre lì, sotto il suo sguardo scrutatore e attento.

Ma oltre ai piedi, il feticista può soffrire anche di altri tormenti umani: forma delle mani, lunghezza del collo, perfino i lobi delle orecchie possono finire sotto il mirino del feticista. Ed è sempre pronto ad esprimervi senza ritegno i suoi desideri più reconditi e improponibili, che desidereresti davvero che i manicomi fossero ancora aperti, ma solo per accogliere loro, i feticisti ossessivo-compulsivi.


Il Bestiario è un testo che, solitamente, descrive gli animali o le bestie. Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali reali o immaginari. Nel XIII e XIV secolo i bestiari si diffusero soprattutto in Inghilterra e Francia. Essi erano arricchiti anche da bellissime illustrazioni e pregevoli miniature. Tra le opere che hanno poi assunto questo nome nel corso della storia ricordiamo “Il bestiario amoroso” di Richard de Fournival del 1252 e il più recente “Bestiario” di Julio Cortazár del 1951. In questa rubrica, noi vi proponiamo una sferzante e ironica descrizione delle “bestie umane” che affollano la nostra società.

 


Segui Frammenti Rivista anche su Facebook, Instagram e Spotify, e iscriviti alla nostra Newsletter

Sì, lo sappiamo. Te lo chiedono già tutti. Però è vero: anche se tu lo leggi gratis, fare un giornale online ha dei costi. Frammenti Rivista è edita da una piccola associazione culturale no profit, Il fascino degli intellettuali. Non abbiamo grandi editori alle spalle. Non abbiamo pubblicità. Per questo te lo chiediamo: se ti piace quello che facciamo, puoi iscriverti al FR Club o sostenerci con una donazione. Libera, a tua scelta. Anche solo 1 euro per noi è molto importante, per poter continuare a essere indipendenti, con la sola forza dei nostri lettori alle spalle.

Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.