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Perché devi leggere «L’amore a vent’anni» di Giorgio Biferali

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L’amore a vent’anni (acquista) di Giorgio Biferali, edito da Tunuè nel 2018, è la rievocazione dolorosa e trepidante del protagonista Giulio di un amore/ossessione: quello verso una donna che non ama se stessa, l’immatura e bugiarda Silvia (forse non è proprio casuale la scelta del nome di leopardiana memoria) che vive circondata, o meglio, intellettualmente riempita, da feticci sostitutivi di una grande assenza: quella di suo padre. La rievocazione affettiva è rivolta anche verso la sua famiglia e in particolare verso suo padre, lo stimato e inarrivabile professionista, che cercherà di castrarlo fino alla fine del romanzo e con il quale condividerà, come nella ripetizione di un complesso di Edipo incrociato, un amore.

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Il giovane Giulio, negli anni della sua formazione universitaria, spensierata perché costellata di amici, si scontra con un trascorso familiare intervallato dalla malattia della madre e contaminato dalla separazione dei fratelli maggiori, già sposati, già padri e madri: quello di Giulio è un percorso di emancipazione da un ambiente, da Roma stessa, bello e soffocante fino ad avvelenare.

Giorgio Biferali, scrittore e giornalista trentenne romano, esordisce con un romanzo solo apparentemente leggero e “innamorato di Roma”. Un lettore più attento non si lascia sfuggire la voce dell’autore, satura e quasi scarnificata da una grande sofferenza e un grande senso di oppressione, tipico dell’adolescente, il primo Antoine Doinel che corre senza fiato verso il mare dei Quattrocento colpi di Truffaut, giungendo sulla spiaggia di una maturità un po’ imposta un po’ desiderata.

L'amore a vent'anni biferali
Giorgio Biferali

Biferali è evidentemente affezionato alla sua fanciullezza anni ‘90, che cita sotto varie forme e di cui sfoggia la nostalgia: come non sentirselo amico quando racconta delle nuove relazioni plasmate sui social e l’avvento delle nuove tecnologie?

L’amore a vent’anni è una lettura consigliata dunque, per immergersi nel contemporaneo e nella sua produzione artistica. O almeno, nel tentativo della contemporanea arte letteraria di conservare una certa autorialità in un mondo, quello occidentale, totalmente chiamato a smarrirla in nome della società liquida profetizzata dal sociologo polacco Bauman.

Eleonora Chigbolu

Immagine in evidenza by Warren Wong on Unsplash


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