Si presenta un pò come il paradosso dell’uovo e della gallina.
Viene prima lo Stato in funzione del quale ci sono concessi diritti o viene prima la persona i cui diritti fondamentali trascendono l’idea stessa di Stato?
La nostra storia più recente ha conosciuto almeno due risposte.
Una proviene dalle brutte pagine del fascismo, del nazismo, del comunismo, e ha portato ad uno Stato che impone solo doveri e non conosce diritti se non quelli che dà e toglie a piacimento, che autorizza lo sfruttamento dell’uomo che si crede superiore sull’uomo ritenuto inferiore, legittima la pulizia o la sostituzione etnica, la rieducazione violenta, lo sterminio, che annienta la vita in nome di una folle ragione spacciata come vincolo di sangue e culto dello Stato. Immorale, sacrilego, falso e falsificante, in grado di ridurre la vita ad una cosa usa, abusa e getta.
L’altra risposta è agli antipodi. Viene prima la persona. L’unica ragione dello Stato, l’unico fine dello Stato, l’unico programma possibile in nome dello Stato, è l’umanità.
Essere umani significa avere diritti che sono originari, innati, incondizionati e irrinunciabili, che non provengono dalla volontà di un singolo, di un gruppo o dalla clemenza di uno Stato, e dei quali nessuno può privarci. Sentirsi degli obblighi che vengono prima di una norma.
Non è l’individuo ad essere funzionale allo Stato ma è lo Stato ad essere funzionale alla persona e alla comunità.
Si tratta di obblighi e diritti che ci appartengono, che ci riconosciamo gli uni gli altri, che rappresentano il fondamento della nostra civiltà e il principio di una comunità che nasce dove generosità e amor proprio spodestano egoismo e indifferenza e si realizzano nella Repubblica. Cresce quando l’insieme delle forze della cultura, del pensiero e dell’azione originano dall’incontro tra persone, ne consentono una convivenza duratura e segnano il primo passo di un’umanità in cammino per la civiltà.
Amore, verità, giustizia e bellezza.
Ne abbiamo parlato in occasione dell’incontro della Scuola della Complessità assieme agli studenti dell’Istituto “Guglielmo Marconi” di Civitavecchia che si è tenuto a Roma assieme alla Fondazione Adriano Olivetti, e del Bar Europa organizzato dallo Europe Direct Majella a Sulmona.