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Riapre la Arion Montecitorio e si arricchisce di una galleria d’arte

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Oggi, alle ore 17:00 riapre la Libreria Arion di Montecitorio, storica libreria indipendente costretta ad abbassare le saracinesche lo scorso maggio.

Un’ottima notizia per gli appassionati di libri e per la cultura in generale, in un momento storico cui il centro della Capitale è sempre più funestato dalla desertificazione di luoghi storici e culturali.

Alla presenza del Ministro Franceschini, verrà inaugurato il nuovo percorso di questa libreria nata quarant’anni fa come “Paesi Nuovi” ed ora completamente rinnovata grazie al binomio arte-letteratura.

«Saremo una libreria – racconta Marcello Ciccaglioni, titolare – perché questa da sempre è la nostra vocazione, ma oltre ai testi politici punteremo sulle piccole e medie case editrici, con i titoli che nelle grandi librerie di catena facciamo fatica a trovare. Ma i libri li offriremo tutti».

Inoltre, negli spazi della Arion aprirà una galleria d’arte contemporanea.  Grazie alla collezione di Ovidio Jacorossi, verranno esposte e vendute significative opere d’arte e saranno organizzate, ogni due mesi, retrospettive e piccole mostre.

La prima, che aprirà i battenti oggi, s’intitola “La politica dei segni” ed è dedicata al rapporto tra arte e politica, con opere di Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli. Sarà esposta inoltre una foto di Pier Paolo Pasolini opera di Dino Pedriali e alcuni “libri-ogetto” di Emilio Isgrò e Arturo Martini.

La mostra resterà aperta il lunedì dalle 12 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 10 alle 19 mentre la libreria, per volontà di Ciccaglioni, si preparerà sin da subito d un’operazione di “recupero” di quei libri che i clienti hanno acquistato negli ultimi dodici mesi ma di cui si vogliono disfare. Sarà infatti possibile portrarli in libreria, ricevere un buono per nuovi acquisti e mettere contemporaneamente a disposizione i propri volumi ai nuovi utenti.

G.A.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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