Alla fine del 1516, dopo un’intensa vita di peregrinazioni tra la penisola italiana e la Francia, Leonardo da Vinci accoglie l’invito di Francesco I e lascia Roma in via definitiva. All’età di 64 anni, dunque, inizia l’ultimo grande viaggio che lo porta, a dorso di un mulo, ad attraversare le Alpi fino ad Amboise, i bagagli trasbordanti di schizzi e manoscritti, oltre a tre suoi capolavori: Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino (1510-1513), San Giovanni Battista (1508-1513) e, naturalmente, la Gioconda (1503-1504). Quest’ultima viene acquistata per 4000 ducati dal sovrano francese il quale non esita a sistemare il tanto ammirato artista e scienziato al Manoir du Clos-Lucé e a nominarlo «premier peintre, architecte et mécanicien du roi», a dimostrazione del suo talento universale. In Francia, l’arzillo maestro di Vinci si diletta nell’organizzazione delle feste di corte e nello sviluppare gli ultimi progetti ingegneristici, prima di spegnersi il 2 maggio 1519.
Quest’anno, in occasione del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, tutti i castelli della Loira celebrano l’inimitabile genio del Rinascimento. Ecco una selezione degli eventi da non perdere.
Intrecci di musica ed arte al Castello del Clos-Lucé
Fino al 3 ottobre 2019, le sale dell’ultima dimora di Leonardo accolgono un’esposizione che fa il punto sul periodo milanese (1507-1513) e francese (1516-1519) del maestro, gettando un ponte ideale tra l’Italia e la Francia e le proprie, peculiari concezioni dell’arte rinascimentale. Si possono ammirare i disegni e i progetti delle opere concepite da Leonardo per i sovrani francesi da lui conosciuti, da Carlo VIII a Francesco I. Nel percorso spiccano inoltre una copia della Gioconda realizzata nel 1654 da Ambroise Dubois per Enrico IV, e una copia in bronzo del David di Donatello. La mostra funge da preludio all’inaugurazione, prevista per l’inizio del 2020, di due nuovi ambienti museali dedicati a Leonardo da Vinci pittore e architetto e animati da ricostruzioni digitali delle sue opere.
In aggiunta, dal 27 al 29 settembre 2019, Le Clos-Lucé ospiterà la 14° edizione del Festival Europeo della musica rinascimentale, tutta cucita attorno alla figura di Leonardo. Sotto la direzione artistica del gambista Jordi Savall, l’evento celebrerà in musica il maestro di Vinci, attraverso un vasto repertorio dedicato alle tradizioni musicali delle corti presso le quali egli ha soggiornato.
Amboise, 1519: la nascita di un mito
Sede della corte della dinastia dei Valois durante il XV e il XVI secolo e fastosamente adornata da Francesco I seguendo il gusto italiano, il castello di Amboise è ormai riconosciuto come una delle più riuscite espressioni dell’architettura rinascimentale. Dalle finestre del Clos-Lucé, Leonardo poteva scorgere ogni giorno le eleganti torri del vicino castello affacciato sulla Loira e, secondo una leggenda, i due palazzi erano persino collegati da una galleria sotterranea, per permettere al sovrano di rendere visita al suo protetto in totale libertà. Oggi il castello, nella cui cappella di Saint-Hubert riposano, dal 1984, le presunte spoglie del genio fiorentino, consacra all’illustre ospite una mostra incentrata proprio sugli eventi di quella primavera di cinquecento anni fa. Il titolo dell’esposizione «1519, la mort de Léonard de Vinci: la construction d’un mythe» è ispirato al quadro di François-Guillaume Ménageot presente in sala, affiancato ad altre note rappresentazioni di Leonardo che, nei secoli, hanno contribuito a diffondere un’aura mitica attorno alla sua persona. La mostra si propone, inoltre, di indagare il sodalizio tra l’artista e Francesco I nonché di scardinare alcuni falsi miti circa il loro rapporto, come l’idea comune, tramandata da Giorgio Vasari, dal quadro dello stesso Ménageot ma anche dal celebre quadro di Ingres, che Leonardo sia spirato tra le braccia del sovrano. La famiglia reale, invece, in quel momento soggiornava presso il castello di Saint-Germain-en-Laye e fu lì che il re pianse la scomparsa dell’uomo che considerava alla stregua di un padre.
A pochi passi dal castello, la cittadina di Amboise ha promosso un’altra curiosa iniziativa nei giardini della mediateca Aimé Césaire: gli studenti delle scuole locali hanno riprodotto delle macchine ispirate ai disegni di Leonardo. Insomma, anche a distanza di secoli i progetti avveniristici dello scienziato affascinano ancora.
Blois: un omaggio all’arte e alle donne, non privo di polemiche
Altro polo del Rinascimento francese, la vicina Blois omaggia Leonardo con un progetto del tutto attuale e dai significativi risvolti sociali. Delle stampe fotografiche in grande formato ornano il paese riproducendo le maggiori opere dell’artista. La caratteristica più lampante? Le scene – dall’Ultima cena all’Uomo vitruviano – sono ora interpretate in chiave femminile. A tenere le fila del progetto Léonard au féminin c’è il fotografo Philippe Lucchese, specializzato nel rivisitare i capolavori della storia dell’arte ponendovi unicamente dei personaggi femminili. Una scelta stilistica ed ideologica che ha suscitato delle pronte reazioni. In particolare, è stata la scena dell’Ultima cena a sollevare una lieve polemica guidata dal vescovo di Blois il quale, apparentemente sconcertato nel vedere Cristo e gli Apostoli incarnati da delle donne, ha accusato l’opera di essere una «falsificazione della sensibilità religiosa dei cristiani feriti da questa parodia di un mistero centrale della loro religione». Replicando con toni più moderati, il fotografo ha difeso la propria installazione definendola «un omaggio all’arte e alle donne» in questo 2019 in cui ricorrono anche i 500 anni dalla nascita di una delle maggiori protagoniste della storia europea, Caterina de Medici. E chissà se Leonardo da Vinci avrebbe apprezzato questa singolare iniziativa.
Per il programma completo degli eventi, consultate il sito www.vivadavinci2019.fr