L’interiorità si disegna in modo più e meno evidente tra i lineamenti del viso. Alcuni dolori toccano nel profondo e forse fanno fatica a risalire. Con la giusta attenzione però si colgono anche le incrinazioni apparentemente impercettibili.
Sono le parole a frantumare tanto un dentro che fatica a gridare fuori il suo dolore. Spesso questo sta, pietrificato, a irrigidire i tratti. È un respiro che si blocca di fronte al precipizio: troppo concentrato a tenere insieme il tutto, per evitare di sbriciolarsi.
Ferite dure, eppure esplosive, che hanno tentato di catturare Alice Ciccola e Mary Di Perna con la collaborazione dello studio Gabos photography. #weighyourwords è il titolo del progetto fotografico e la sua missione è quella di accentrare l’attenzione sulle quotidiane, sottili e profonde, violenze psicologiche che una domanda superficiale, e non conscia del dramma che evoca, può infliggere ai membri discriminati della comunità LGBTQIA+.
Vanno pesate le parole rivolte a chi ogni giorno combatte una battaglia per l’affermazione della propria identità.
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