Due sono le pellicole del regista senegalese Djibril Diop Mambéty presenti quest’anno al 38° Festival di Cinema Africano a Verona: Le Franc e La Petite Vendeuse de Soleil. Capitoli della Trilogia della piccola gente, purtroppo incompiuta, i due mediometraggi raccontano le difficili vite di due africani che devono farsi coraggio, ognuno a modo suo, per far fronte alla miseria che li circonda.
Le Franc (1993)
Marigo è un giovane africano che vive in una piccola baracca e che deve sei mesi d’affitto alla proprietaria. La sua vita sembra avere una svolta quando scopre che il suo biglietto della lotteria è proprio quello vincente.
Purtroppo però c’è un problema: Marigo aveva prontamente appiccicato con una colla forte alla porta di casa il biglietto perché non venisse rubato, ma ora non riesce più a staccarlo. Il giovane non si perde d’animo e viaggia fino in città trasportando in spalla la porta con il biglietto vincente.
Djibril Diop Mambéty ci mostra la miseria di questo paesino sperduto: dalla baracca di Marigo al vasto deserto pieno di spazzatura sullo sfondo di una crisi economica dovuta alla svalutazione del franco. Riuscirà Marigo a ritirare la vincita?
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La Petite Vendeuse de Soleil (1999)
Ambientato a Dakar il film racconta la vita della piccola e coraggiosa Sili, una bambina storpia che per vivere vende il Soleil, un quotidiano locale.
A complicarle il lavoro sarà una banda di strilloni che vende un giornale rivale e che non si fa scrupoli a maltrattare una coetanea disabile. Ma non sanno con chi hanno a che fare.
La commovente tenacia di Sili di fronte alle difficoltà fa riflettere su quanto, tutto sommato, i nostri problemi non siano poi così grandi. Nonostante la povertà e la deformità, Sili guarda alla vita sorridendo, andando sempre avanti o con le sue stampelle o sulle spalle di un amico. Un ottimismo che tutti dovremmo avere.
Proiettato un anno dopo la morte del regista, il film è dedicato al coraggio dei bambini di strada e ancora una volta Djibril Diop Mambéty ci mostra una situazione critica che colpisce gli strati più poveri della popolazione.
Chi è Djibril Diop Mambéty?
Scomparso nel 1998, Djibril Diop Mambéty è considerato uno tra i più grandi cineasti africani che è riuscito, attraverso la sua videocamera, a raccontare un Africa autentica, piena di suoni e colori, proprio come le sue pellicole così rivoluzionarie soprattutto per un pubblico occidentale.
Un cineasta fuori dal comune che è riuscito a dar voce alla propria Africa da autodidatta armato solo della sua videocamera e della voglia di raccontare.
Già il suo primo lungometraggio, Touki Bouki, fu un successo e vinse il Premio nazionale della Critica a Cannes e il Premio Speciale della Giuria al Festival di Mosca rivelando così al mondo il nuovo talento senegalese.
Purtroppo realizzerà solo sette film tutti, peraltro, autofinanziati. Un amore per la settima arte che non muore con lui, ma permane nelle sue pellicole e che meritano di essere conosciute da più persone possibili.
38° Festival di Cinema Africano a Verona
È grazie anche al Festival di Cinema Africano che si tiene ogni anno a Verona e al Circolo del cinema, che è possibile conoscere questo genere di film che passano sotto silenzio o considerati solo per un piccolo pubblico di intenditori. Ampliare la propria mente grazie anche a questi film è un modo per capire il diverso e apprezzarlo.
Il Festival di Cinema Africano si conclude a Verona il 18 novembre, ma continua con il Festival in provincia dal 19 novembre al 9 dicembre e il Festival tutto l’anno che continua fino a maggio 2019 con la sezione Viaggiatori & Migranti.
Non perdete queste occasioni di incontro e conosciamo meglio questo vasto e particolare continente che è l’Africa.
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