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«Il Miracolo»: è necessaria una seconda stagione?

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3 minuti di lettura

Il miracolo della Madonna piangente

Il Miracolo è la serie televisiva ideata e diretta da Niccolò Ammaniti, andata in onda nel mese di Maggio 2018 su Sky Atlantic. Ispirata al caso della Madonna di Civitavecchia, ha tenuto sulle spine migliaia di spettatori per settimane. La colonna sonora è affidata alle note de Il Mondo, di Jimmy Fontana.

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Mi sono chiesto: se trovassi la prova materiale dell’esistenza di una realtà sovrannaturale, qualcosa che non si spiega, come mi comporterei? Se dovessi vedere un bicchiere levitare nella mia cucina, imparerei a conviverci. Ma dovessi trovarmi dinanzi ad una Madonna piangente, essendo cresciuto in una realtà cattolica, la cosa mi smuoverebbe; mi porterebbe a pormi delle domande

Niccolò Ammaniti – intervista all’autore 

Con questa serie Ammaniti esplora l’animo umano con immagini potenti, a tratti grottesche, che contraddistinguono il suo stile. Una storia, anzi, molte storie, costellate di personaggi tormentati, sogni inquietanti, colpi di scena inaspettati.

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Questioni in sospeso

Beatrice, bambina solare dai capelli rossi, viene assassinata in circostanze misteriose, e di questo è ritenuto colpevole Nicolino, suo cugino acquisito. È andata così?

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Inoltre, la madre di Sandra (Alba Rohrwacher), poco prima di morire, dopo anni di immobilità riesce addirittura ad afferrare una mosca. È stato per via del sangue miracoloso somministratole dalla figlia? E soprattutto, quelle lacrime: si trattano davvero, come ritiene Sandra, del primo passo verso il nuovo stadio evolutivo dell’essere umano?

Abbiamo lasciato la determinata biologa in procinto di tentare la fecondazione artificiale, mediante estrazione del DNA contenuto nel sangue. È forse, questa scienziata, destinata a diventare madre del nuovo genere umano? E Salvo, che ora sappiamo essere figlio di Clelia e Marcello, come accoglierà la propria madre biologica?

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Che ne sarà di queste persone dai destini intrecciati? Il finale della serie non fornisce queste risposte, motivo per cui gran parte del pubblico spera nella seconda stagione.

Un volano

Le lacrime vermiglie che sgorgano incessantemente da quella statua turbano nel profondo, fino quasi a snaturare, personaggi fino ad allora non particolarmente coinvolti dalla Fede.

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Ammaniti paragona la statuetta miracolosa ad un volano, che con il suo moto smuove i vari personaggi: Padre Marcello (Tommaso Ragno) abbandona la via della perdizione e si convince di avere una missione, quella di restituire quel miracolo ai fedeli; Giacomo Votta (Sergio Albelli), turbato da un fenomeno che sovverte le leggi della realtà razionale, in cui crede fermamente, avrà un incubo in cui si vedrà divorato dai clienti di un supermercato, come un enorme pezzo di pane, suscitato dal timore di fallire.

E infine, Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino), Primo Ministro italiano, cade in ginocchio davanti ad una statuetta di plastica, che per qualche oscuro motivo piange lacrime di sangue, supplicandola di risparmiare la vita del figlio; mentre la moglie, Sole Pietromarchi (Elena Lietti), disperata per la morte del piccolo Carlo, si ritrova a chiedere aiuto ad Olga, la tata profondamente religiosa che aveva precedentemente cacciato di casa.

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Occultamento di miracolo

Il Generale Votta, nell’assistere alle strazianti suppliche del Primo Ministro verso un oggetto inanimato, si rende conto di quanto pericolosa possa essere quella Madonna, soprattutto se rivelata ai fedeli; perciò decide di prendere in mano la situazione.

Sostituisce la statua con una copia, facendo credere a tutti che il miracolo si sia, in un certo senso, esaurito, nascondendo l’originale. E la vita, apparentemente, continua: sua madre si risposa, Fabrizio vince il Referendum, Clelia decide di andare a cercare quel figlio perduto molti anni prima.

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Gira, il mondo gira, nello spazio senza fine…
Con gli amori appena nati, con gli amori già finiti.
Con la gioia e col dolore della gente come me

Il buon generale – che lasciamo, alla fine della serie, intento a festeggiare il matrimonio della madre – avvolge la Madonna nel cellophane alla bell’è meglio, per poi chiuderla nel proprio freezer, in mezzo a ghiaccioli e surgelati. Rivolgendo, oltretutto, a quello che Padre Marcello ritiene un segno del potere divino, un sorrisetto beffardo appena accennato, prima di sbatterle in faccia lo sportello del congelatore e tornare ai festeggiamenti.

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Un mistero svelato?

Quest’ultima immagine della Madonna piangente è molto potente, e in un certo senso emblematica: d’altronde, come si comporta gran parte del mondo verso la Fede, oggi? Quanti, come il generale Votta, l’hanno messa da parte, ignorandola, mettendola a tacere? Quanti, invece, si sono aggrappati ad essa come ad un’ancora di salvezza nel momento del bisogno – che sia bisogno di redenzione, aiuto o consolazione – come Padre Marcello, Fabrizio e Sole?

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Alcuni misteri devono ancora essere svelati o, come spesso accade nel mondo, rimarranno irrisolti. E, così risulta da recenti dichiarazioni, forse ci sarà una seconda stagione che fornirà queste risposte.

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Ma un finale (interpretabile a piacimento), un’idea concreta ci è già stata data: la Fede è uno strumento che l’uomo usa per placare le proprie inquietudini, quando necessario. A volte non ne sentiamo il bisogno, altre volte sentiamo di non poter vivere senza. Può consolare, così come può turbare. Ma volendo, la si può accantonare.

Concludendo, toccante è l’ultima immagine che abbiamo di Padre Marcello, allegoria della debolezza dell’animo umano: un uomo agonizzante, che mentre le forze lo abbandonano, sentiamo supplicare: «Era un Miracolo…Vero?»

Arianna Pavan

 

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