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La fotografia è diventata decontestualizzata

1 minuto di lettura

Ricordi da sfogliare

Chi non ha mai passato una domenica pomeriggio a rovistare in mezzo a scatoloni pieni di fotografie? Oppure a sfogliare gli album di famiglia?

Queste situazioni sono sempre più rare e probabilmente andranno a scomparire. Tra qualche anno nessuno troverà, ripulendo casa, un vecchio scatolone pieno di foto e rullini; nessuno trascorrerà ore immerso in questo fantastico mondo fatto di ricordi impressi su carta fotografica.

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Foto di Federico Giachini

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Foto standard e senz’anima

Tutt’al più potrà accadere che terminato lo spazio libero sul telefono, per far posto a una nuova app appena uscita, qualcuno scorrerà le immagini della propria galleria giusto per cancellare le foto più inutili e fare un po’ di spazio.

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pixabay.com

Tralasciando il fatto che questa situazione sia decisamente meno affascinante, le foto che troviamo nei nostri dispositivi sono immagini decontestualizzate; ovvero immagini nelle quali più che l’atmosfera o la situazione nelle quali sono state realizzate è importante la bellezza del contenuto.

Per la maggior parte delle persone la galleria del proprio telefono è composta da selfie, foto scaricate o ricevute da altri (quindi non realizzate da loro), paesaggi privi di soggetto e anonimi con un risultato alquanto standardizzato.

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Pochi scatti ben pensati

Nelle vecchie fotografie, su pellicola, estremamente importante era la circostanza nella quale venivano scattate. Riprendendole in mano si riesce a percepire il contesto, la scena prende forma nella nostra mente, è come inserire un film nel proiettore all’interno della nostra testa.

Il fatto che la pellicola non fosse propriamente economica e che disponesse di un numero limitato di foto faceva sì che dietro al singolo scatto ci fosse una riflessione più accurata.

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iphotochannel.com

Oggi accade esattamente il contrario, con uno smartphone puoi scattare infinite foto di alta qualità sapendo che «tanto almeno una verrà bene», eppure queste immagini sono temporanee perché se guardate mesi o anni dopo non riescono a trasmettere le stesse sensazioni che suscita la carta stampata.

Probabilmente con il declino della stampa fotografica e l’avvento del digitale è andata via anche un po’ della magia che da sempre circonda la fotografia.

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Federico Giachini

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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