L’attore romano Elio Germano ha pubblicato un video in cui, attraverso letture e favole, spiega ai bambini rom il pensiero leghista.
Insieme ad altri personaggi dello spettacolo, Germano ha aderito alla mobilitazione #MaiconSalvini, organizzata contro il comizio di Matteo Salvini in Piazza del Popolo, a Roma, in data odierna, 28 febbraio.
All’inizio l’attore legge ai bambini le parole con cui l’ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Stati Uniti descriveva gli italiani nei primi anni del Novecento. Agli occhi degli americani dell’epoca, gli italiani, immigrati nel loro paese, apparivano secondo un preciso stereotipo, si puotrebbe dire “tipizzati”, di un tipo tale e quale quello che NOI italiani oggi attribuiamo agli immigrati rom (ma anche zingari, marocchini, albanesi, mediorientali e nordafricani in genere). L’italiano, infatti, nel documento letto da Elio Germano, viene descritto come basso, di pelle generalmente scura, con un cattivo odore addosso dovuto al mancato ricambio dei vestiti, parlante di una lingua incomprensibile, petulante. Si dice anche che utilizzi i bambini per chiedere le elemosina, che sia dedito al furto e violento.
L’eco ed il rimando al pensiero leghista è immediato. Ma, per sciogliere ogni dubbio, Germano trova un simpatico escamotage: nel leggere il documento, infatti, la voce dell’attore imita la cadenza di Salvini, sovrapponendo in modo teatrale il pensiero degli americani sugli italiani e quello, pressoché identico, dei leghisti italiani nei confronti degli immigrati.
L’eco ed il rimando al pensiero leghista è immediato. Ma, per sciogliere ogni dubbio, Germano trova un simpatico escamotage: nel leggere il documento, infatti, la voce dell’attore imita la cadenza di Salvini, sovrapponendo in modo teatrale il pensiero degli americani sugli italiani e quello, pressoché identico, dei leghisti italiani nei confronti degli immigrati.
Successivamente racconta la favola di Trilussa ”L’orco innamorato”, la cui conclusione è: “Nel mondo c’è un bellissimo paese dove non si ricordano le cose: l’Italia”.
C.M.