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Milano inaugura oggi il Festival della Letteratura: tanti gli eventi

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Ricco e variegato il “menù” del Festival della Letteratura Milano, che apre oggi, 26 febbraio, e che chiuderà in novembre. 
Milton Fernàndez sarà il direttore della rassegna dirittiStorti, che sarà animata da presentazioni di stampo tradizionale affiancate ad altre di carattere più artistico come concerti e spettacoli allestiti in vari spazi cittadini. 
Sarà però la settimana centrale di giugno, quella dal 10 al 14, il clou della manifestazione, durante la quale la suggestiva location della Biblioteca Chiesa Rossa ospiterà La Furia del Libro, mostra del mercato dell’editoria indipendente. 
Non sarà in ogni caso necessario attendere l’estate per assaporare l’atmosfera del Festival, che si apre con un incontro in data odierna riguardo L’ultimo quadro di Van Gogh, il libro-cd di Alan Zamboni, di cui l’autore discuterà insieme all’esperto di arte Antonio de Robertis in un bistrot milanese. 
Il secondo incontro è previsto per domenica 8 marzo, alla Biblioteca Chiesa Rossa, dove a partire dal libro Donne (pazze, sognatrici, rivoluzionarie…), scritto da Fernàndez, si terrà un evento poliedrico cui prenderanno parte l’attrice Elisabetta Cesone, la ballerina Sabrina Camera, la cantante Paola Pellizzari  accompagnate dal musicista Guido Pazzi. 

 
Per i prossimi mesi è stato inoltre allestito il laboratorio permanente Poeti FuoriStrada, che ha come obiettivo quello di coinvolgere persone in condizioni di disagio, assistite in residenza per anziani, carceri, case famiglia e ospedali. La poesia permeerà inoltre gli spazi della città per tutto il mese di maggio, quando in contemporanea con altri 54 paesi, si terrà il IX Festival Internazionale Parola nel Mondo. 
 
G.M.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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