Il 22 luglio, con «Passione e potere nell’impero. La Roma che non avete mai visto» l’Associazione Teatro Acciaio ha dato il via alla rassegna “Carsulae in scena“, portando in scena le forze che dominano il genere umano oltre il tempo e lo spazio: l’amore e il potere.
I reperti del sito archeologico di Carsulae, situato in Umbria tra i comuni di Terni e San Gemini in corrispondenza dell’importante rete di scambi della Via Flaminia, descrivono le memorie di una città perduta. Così come sono memorie quelle che vengono portate sulla scena.
L’epopea dei malati d’amore
I personaggi in scena sembrano nascere dalla perfetta scenografia delle rovine: Antonio e Cleopatra, l’imperatore Adriano, Caligola e la sua amante Cesonia. Eppure le loro storie sono assolutamente anticonvenzionali e senza tempo.
L’amore violento di Antonio (Damiano Angelucci) e Cleopatra (Mary di Tommaso), vietato dalle circostanze politiche della guerra civile e dal diritto romano, che riconosceva i matrimoni solo tra i soli cittadini romani.
I monologhi dell’imperatore Adriano (Stefano de Majo), che ricorda l’amore per il giovane Antinoo, morto prematuramente.
L’imperatore Caligola (Riccardo Leonelli, regista) perseguitato dal fantasma della sorella Drusilla. La passione insana per la sorella morta si ripercuote inevitabilmente su se stesso e sugli altri: tormentato dal fantasma della sorella, Caligola finisce per uccidere la sua amante Cesonia (Mariavittoria Cozzella) ed essere ucciso a sua volta.
Musica e letteratura a confronto
Lo spettacolo sfrutta tutte le potenzialità che le arti offrono al teatro. Oltre alla luce naturale del tramonto sulle rovine, musica e letteratura svolgono un ruolo di primo piano.
Le tre malattie d’amore in scena sono tratte da brani di intramontabili classici della letteratura: «Antonio e Cleopatra» di William Shakespeare, «Caligola» di Albert Camus e «Le memorie di Adriano» di Marguerite Yourcenar.
La musica ha il compito fondamentale di sottolineare i momenti di maggior pathos. I brani sono ancora una volta immortali: Bach, Vivaldi e Wagner. Fa da sfondo alla doppia uccisione finale di Caligola e Cesonia “Nell’antro del re della montagna” tratto da «Peer Gynt» di Edvard Grieg, che con un impatto emotivo fortissimo cerca di riproporre l’ideale di catarsi tragica proposto da Aristotele.
La chiave della modernità
Come il regista Riccardo Leonelli sottolinea nella presentazione allo spettacolo, la volontà del progetto è quella di «allestire uno spettacolo classico che abbia risvolti nell’attualità».
Al tema senza tempo dell’amore come passione cieca di Antonio e Cleopatra se ne accostano altri di urgente attualità: l’amore omosessuale di Adriano per Antinoo e l’uccisione di Cesonia da parte di Caligola; un esempio classico del femminicidio.
Altri appuntamenti
«Passione e potere nell’impero» verrà replicato il 4 agosto presso il sito archeologico di Aquinum (Comune di Castrocielo, FR).
La rassegna “Carsulae in scena” continua il 27 luglio con il concerto-spettacolo di Fabrizio Longaroni «Cinema a colori. Colonne sonore e suggestioni cromatiche». Il 5 agosto sarà rappresentato lo spettacolo scritto e diretto da Riccardo Leonelli: «Hot-Hello» (in scena anche il 28 e 29 luglio al Teatro Tor Bella Monaca, RM).
La rassegna si chiude venerdì 10 agosto con lo spettacolo scritto e interpretato da Stefano de Majo, «Virgi e Ilio».
[Le foto dello spettacolo sono dell’autrice©]