Una pellicola considerata così scioccante da doverne tagliare le parti più macabre; un classico senza tempo che a distanza di quasi 90 anni influenza l’immaginazione di spettatori e registi horror. Stiamo parlando di Freaks, uno dei migliori cult movie di sempre, girato da Tom Browning nel 1932. Il film sconcertò il pubblico a tal punto che una spettatrice, così pare, abbia addirittura avuto un aborto spontaneo.
La pesante censura
La storia è ambientata in un circo, e vede come protagonisti i freaks, fenomeni da baraccone orribilmente deformi che si esibivano nei freak show: spettacoli molto popolari nel XIX secolo tra i borghesi benpensanti alla ricerca di un brivido facile.
Tra i personaggi principali ci sono Hans e Frida, una coppia di nani la cui armonia viene rovinata da Cleopatra, la bellissima trapezista che si prende gioco dell’innamorato Hans. Sposatolo solo per l’eredità, Cleopatra cercherà di avvelenarlo con la complicità del forzuto amante Ercole. La sua crudeltà però verrà presto smascherata e punita dagli amici di Hans, facendole fare una fine peggiore della morte: essa stessa verrà trasformata in un freak.
Ed è proprio il processo di “trasformazione” che viene tagliato dalla pellicola ritenendo la scena troppo cruenta: in una notte burrascosa, Cleopatra scappa dall’agguerrito gruppo di freaks e un albero le cade addosso spezzandole le gambe. Così immobilizzata, i freaks la accoltellano riducendola ad un essere mostruoso che possiamo vedere alla fine del film. Ormai Cleopatra è diventata l’attrazione principale, la regina dei Freaks.
Finale alternativo
Anche il finale purtroppo è stato vittima di modifiche e tagli.
Nella prima versione del film l’amante di Cleopatra, Ercole, viene evirato e costretto a cantare in falsetto insieme alla starnazzante nuova Cleopatra, mentre nella versione adattata al pubblico, il personaggio non compare affatto nel finale.
Per quanto riguarda Hans, invece, nella pellicola originale aggredisce allegramente Cleopatra insieme agli altri freaks, mentre, nella versione che noi possiamo vedere, è dispiaciuto per la fine della sua malvagia sposa e viene consolato da Frida.
In questo modo si è voluto dare un finale più soft facendo sembrare Hans un bravo “freak” mentre tutti gli altri si sono abbassati a soddisfare i loro istinti animaleschi.
Un modo facile e più “vendibile” con cui piazzare il film nelle sale. Purtroppo così sono andati perduti 30 minuti di pellicola e questi tagli si sentono pesantemente sul ritmo del film.
Niente trucchi, niente inganni
Ciò che rende ancora più sconvolgente il film sono gli attori: vere e autentiche persone deformi. Niente effetti speciali ma solo la nuda e cruda realtà. Ed è proprio questo l’intento del regista: mostrare al mondo la brutalità della vita dei fenomeni da baraccone, additati per le loro deformità e creduti senza sentimenti.
Sentimenti umani che vanno dall’amore alla vendetta. Non persone migliori, come a volte si vuole lasciar credere in certi film edulcorati, ma normali essere umani nei loro pregi e nei loro difetti.
Quello di Browning resta una pietra miliare dell’horror e non solo, per come è riuscito a rendere protagonisti i reietti della società e a mostrare l’ipocrisia di chi andava in prima fila credendo di guardare mostri.
Ma il mostro, ci racconta il regista, può indossare frac e cilindro.
Immagine di copertina: Daisy Earles (Frida) nel 1931 wikipedia.org