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La macchia rossa su Piazza San Pietro e ponte Sant’Angelo

2 minuti di lettura

Da qualche giorno una delle vedute più belle della Capitale è stata deturpata dall’installazione di un enorme cartellone pubblicitario che sponsorizza la più grande casa automobilistica d’Italia. Una macchia “rosso fuoco” s’innalza ad inizio di via Conciliazione violentando tutta la visuale di piazza San Pietro da ponte Sant’Angelo e Ponte Umberto I.

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Fonte: www.cinquequotidiano.it

I turisti, italiani e stranieri, arrivano sperando di poter fotografare quello che hanno sempre ammirato dalle immagini su internet o dalle cartoline, ma scuotono la testa indignati e se ne vanno. Un’altra volta le politiche commerciali e il potere del denaro hanno vinto anche sul senso umano che porta a rispettare il patrimonio storico/culturale di un Paese come il nostro, a valorizzarlo nei confronti del mondo per poter condividere fieramente ciò che abbiamo. Nei palazzi in ristrutturazione, la legge obbliga ad usare teli con le sagome del monumento coperto, lasciarli bianchi od utilizzare almeno colori consoni.

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Fonte: www.cinquequotidiano.it

Chi ha permesso che uno scempio simile possa essere fatto in uno dei punti più turistici e ricchi di patrimonio di Roma probabilmente resterà un mistero, constatando che lo scandalo più grosso è quello degli italiani che non sanno rispettare nemmeno il proprio Paese (che ospita EXPO e che proprio ora è esposto agli sguardi di tutto il mondo).

In questo caso la scelta di avere uno sponsor commerciale per finanziare i lavori sull’opera non esiste perché non esistono lavori da fare. Se la legge verrà applicata o meno si vedrà più avanti ed intanto i turisti, anche quelli arrivati per EXPO, girano la testa e guardano altrove, lasciando il panorama di piazza San Pietro e ponte Sant’Angelo su un triste sfondo.

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Fonte: www.cinquequotidiano.it

Forse è giusto ricordare il ruolo del paesaggio descritto nella Convenzione Europea del Paesaggio:

«Gli Stati membri del Consiglio d’Europa, firmatari della presente Convenzione,
considerando che il fine del Consiglio d’Europa è di realizzare un’unione più stretta fra i suoi membri, per
salvaguardare e promuovere gli ideali e i principi che sono il loro patrimonio comune, e che tale fine è
perseguito in particolare attraverso la conclusione di accordi nel campo economico e sociale;
Desiderosi di pervenire ad uno sviluppo sostenibile fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali,
l’attività economica e l’ambiente;
Constatando che il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico,
ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attività economica, e che, se salvaguardato, gestito
e pianificato in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavoro;
Consapevoli del fatto che il paesaggio coopera all’elaborazione delle culture locali e rappresenta una
componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale dell’Europa, contribuendo cosi’ al benessere e alla
soddisfazione degli esseri umani e al consolidamento dell’identità europea;
Riconoscendo che il paesaggio è in ogni luogo un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni:
nelle aree urbane e nelle campagne, nei territori degradati, come in quelli di grande qualità, nelle zone
considerate eccezionali, come in quelle della vita quotidiana;
Osservando che le evoluzioni delle tecniche di produzione agricola, forestale, industriale e pianificazione
mineraria e delle prassi in materia di pianificazione territoriale, urbanistica, trasporti, reti, turismo e svaghi e,
più generalmente, i cambiamenti economici mondiali continuano, in molti casi, ad accelerare le trasformazioni
dei paesaggi;
Desiderando soddisfare gli auspici delle popolazioni di godere di un paesaggio di qualità e di svolgere un ruolo
attivo nella sua trasformazione;
Persuasi che il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, e che la sua
salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo[…]».

Andrea Brunelli

Studente di ingegneria a Trento con la passione per la musica, quella vera. Cercatore di verità oltre il muro grigio.

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