Ogni epoca possiede inevitabilmente la sua quota di piaceri e frustrazioni. I due spesso confluiscono e si mescolano insieme. Se guardiamo indietro nel tempo, l’erotismo assume volti sempre diversi ogni decennio che passa.
Tra il 1925 e il 1935 l’erotismo gira tra le vie di Parigi senza nascondersi: dalla Madeleine alla Bastiglia, i bordelli sono tanti in ogni quartiere della città.
È proprio Alexandre Dupoy ad ammetterlo. Proprietario della Le Larmes d’Eros e collezionista di nudi parigini d’epoca e di antiche fotografie pornografiche, il signor Dupoy colleziona da anni una “piccola storia di vecchi modi di vivere” composta da storie, fotografie, sguardi e passioni rimasti su pellicola e di autore quasi sempre sconosciuto, o volutamente anonimo.
Se ogni decennio nasconde segreti diversi, nelle vie di Parigi la prostituzione dal 1920 al 1930 sembra più pacata rispetto ai primi anni venti, in cui erano molte parigine a prostituirsi. Erano anche gli anni in cui gli uomini della classe media si sposano intorno ai 35 anni e quasi tutti da ragazzini avevano uno zio disposto a portarli in un bordello per “fare pratica”. All’epoca una prostituta che lavorava poco guadagnava dieci volte più di un’operaia. Nel 1900 a Parigi un’operaia prendeva 2 franchi al giorno; una donna che si prostituiva in strada prendeva 5 franchi a prestazione. In un bordello, ne prendeva anche 20.
Alexander Dupoy
La vita di Alexander Dupoy sembra segnata, tutta quanta, da una sorta di “archeologia dei glutei”. Nasce nel 1955 a Lariboisière Hospital, a pochi passi dal Museo Erotica. Cresce nel cuore del quartiere di Barbès nella strada Belhomme, popolare per “le ragazze sul marciapiede” dal decreto del 1946. Cresce raffinato e ossessionato dalle soffitte delle case di periferia, quei luoghi in cui ci sono le immagini impertinenti dei vecchi album di famiglia. Va a cercare i suoi reperti tra le fotografie tramandate e tenute come un tesoro inestimabile.
Dal 1974, perlustra i mercati delle pulci in tutta la Francia e frequenta le case d’asta con la ricerca, quasi ossessiva, dell’immagine licenziosa e proibita che possa arricchire la sua raccolta di nudi parigini. «Al momento sollevare questioni sulle vecchie fotografie è privo di senso, di fotografia erotica ancora meno» dice.
Eppure Alexander è da una vita sulle orme di gloriosi predecessori: foto, dipinti e oggetti sessuali usati ai tempi dei nostri nonni e bisnonni. Nel 1975 le immagini, in una quantità e qualità impressionante, arrivano a lui: viene contattato da un suo collega collezionista che lo informa di un certo Monsieur X, fotografo ormai ottantenne che ha del materiale esclusivo da fargli visionare, a patto di mantenersi anonimo. Le fotografie di Monsieur X sono un concentrato di passioni a cavallo tra le due guerre, direttamente dal bordello di Rue Pigalle. Una miriade di foto di ragazze nude, sorridenti e serene, quasi tutte corredate dal nome o soprannome.
Così Fanfan, Mado, Suzy, Nenette e tutte le altre ragazze di vita rivivono, quarant’anni dopo quell’incontro, grazie a Alexandre Dupoy che decide di ristampare parte di quella smisurata collezione di nudi d’epoca che la storia aveva quasi dimenticato. Le foto sono raccolte nel volume Mauvaises filles (La Manufacture de livresè, 2014).
Le immagini che passano di mano in mano, in tempi diversi, hanno un certo fascino, trattengono in sé un erotismo romantico, carico di quell’aura d’altri tempi, ma anche autentico, come le note della Vie en rose portata al successo dalla voce di Edith Piaf. Senza alcuna nostalgia, senza dibattersi tra il “si stava meglio prima” o “è assolutamente meglio adesso”, il signor Dupoy propone queste migliaia di immagini di nudi parigini d’epoca come testimoni del vortice delle “buone maniere” che investe certi periodi storici. Un erotismo vissuto e visto dall’occhio di chi ne fa parte, che oggi può suonare strano ma ieri era vita di tutti i giorni.
The Parisienne is an exceptional creature. She would be utterly inconceivable in a different atmosphere, outside the air of the capital. She is the most perfect creation produced in Paris
Pierre La Mazière, Paris-City of Glory (1931)
La “Parisienne” è una creatura eccezionale. Sarebbe del tutto inconcepibile in un ambiente diverso, al di fuori l’aria della capitale. Lei è la creazione più perfetta prodotta a Parigi.
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