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Intervista ai Soviet Soviet

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2 minuti di lettura

I Soviet Soviet avevano annunciato l’uscita del loro secondo attesissimo album, Endeless, per il 2 dicembre; eppure hanno a sorpresa accontentato i fan impazienti con l’anteprima della loro ultima fatica su Rockit. E le alte aspettative che tutti avevamo, si può dire, sono state adeguatamente sostenute.

fonte: deerwaves.com
Soviet Soviet / fonte: deerwaves.com

I Soviet Soviet, gruppo alternative rock di ispirazione new wave e post-punk formato a Pesaro nel 2008 da Alessandro Costantini, Alessandro Ferri e Andrea Giometti, negli ultimi anni sono cresciuti e hanno guadagnato sempre più notorietà, soprattutto all’estero. Ultimamente i palchi di mezzo mondo, anche oltreoceano, li hanno tenuti molto impegnati; ciononostante sono riusciti a combinare il tempo sul palco – che sicuramente ha favorito a farli crescere musicalmente – e quello in studio, riuscendo in un lavoro ben riuscito.

Endeless, infatti, è un ottimo album, anche piuttosto diverso da Fate (2013), segnando da questo un’evoluzione: ci sono suoni più potenti, alternati però anche a parti più introspettive, tranquille e riflessive. Sembra un album più ragionato, meno immediato. Come al solito siamo nell’ambito del post-punk, ma la band di Pesaro non si lascia limitare da certe definizioni limitanti: la loro voglia di sperimentare e non avere confini entro cui spingere la loro musica li porta ad una sperimentazione che tocca anche l’art-punk o la coldwave – restando sempre fedeli esclusivamente alla lingua inglese, fattore che sicuramente li ha aiutati ad ottenere il successo internazionale che si meritano; e anche Endless si dimostra fiore all’occhiello della musica italiana.

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Per parlare di questo gran bell’album, abbiamo fatto quattro chiacchiere direttamente con i Soviet Soviet.

Dall’ascolto di Endless sembra di percepire una sorta di evoluzione rispetto a Fate, che si muove verso suoni più “potenti”, mi sbaglio?

«Sicuramente è una crescita sia dal punto di vista artistico che umano. Sono passati tre anni da Fate e in questo lasso di tempo abbiamo fatto molte esperienze. Abbiamo conosciuto persone, fatto moltissimi tour e visitato centinaia di nuove città. Endless ha avuto un processo artistico più lungo e ragionato. Abbiamo lavorato molto su tutti gli aspetti, dall’arrangiamento allo studio dei suoni e il risultato di questo lavoro è un album che ci piace e convince completamente. Ricollegandomi alla tua domanda, nell’ultimo album puoi trovare suoni certamente più “grassi”, abbiamo lavorato tanto sulla resa di quest’ultimi in fase di registrazione e durante i live.»

Questa forza è influenzata dalle tantissime ed importanti esperienze che avete fatto sul palco ultimamente?

«È influenzata da tutte le esperienze sia sul palco che fuori. Sono esperienze vissute insieme e di uguale importanza. Un tour non è composto solo dai concerti fatti, ma anche da tutti i momenti condivisi.»

Cos’altro cambia per voi rispetto a Fate? Anche emotivamente e sentimentalmente parlando nei confronti delle tracce stesse

«Endless è il nostro secondo album e ci sono davvero tante differenze rispetto a Fate. Testualmente parlando racconta un periodo particolare. È uno sfogo, che ora, a distanza di un anno e mezzo, lo si può definire fuori tema eccezion fatta per l’ultima traccia (Blend). Quella è attualissima. È nato in un periodo della nostra vita molto diversa e ha avuto una fase di registrazione molto lunga. Le tracce sono lo specchio e il risultato di questo lavoro, sono legati ad altri stati d’animo e ad altre idee.»

Qual è la difficoltà più significativa che avete riscontrato realizzandolo?

«Non penso si possa parlare di difficoltà, perché Endless è il frutto di numerose ore passate insieme, sia in sala di registrazione, sia durante le prove. Forse la difficoltà è legata al concetto di “secondo album” che come si dice “è sempre più difficile”. Siamo ripartiti da Fate, un album molto apprezzato sia dalla critica che dal pubblico e quindi iniziare di nuovo a lavorare con tutte queste aspettative alte non è stato facilissimo, ma nello stesso tempo ci ha spronato e motivato a dare di più.»

Endless uscirà il 2 dicembre e intanto il tour continua.

Endless Tour 2016

02.12 NAPOLI, Sound Music Club
03.12 ROMA, Monk
09.12 PORDENONE, Astro Club
10.12 BOLOGNA, Covo Club 1
6.12 FIRENZE, Tender
17.12 TORINO, Darkitalia Party (CTL – Ex Notorious)

 

Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.

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