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Gainsbourg e Jane Birkintheredlist.com

Je t’aime… moi non plus

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3 minuti di lettura

Lui era un geniale ed eclettico protagonista dello spettacolo francese, brutto ma affascinante, paroliere e parolaio, unico e solo uomo ad aver avuto a getto continuo le donne più belle del pianeta e il successo assicurato in tutti i campi della cosiddetta arte. Lei era una presenza fissa del jet-set dell’epoca, icona della moda con il seno al vento quando ancora era tabù, bella e sensuale nel senso anticlassico del tempo, talmente in da dare il suo nome a una borsa Hérmes al pari dell’algida Grace Kelly coniugata al principe Ranieri. Lei veniva da Blow Up di Michelangelo Antonioni, lui ha scritto pezzi cantati – tra gli altri – da Françoise Hardy. Sono Serge Gainsbourg e Jane Birkin, la coppia dello scandalo per eccellenza, i meravigliosi e spregiudicatissimi interpreti di Je t’aime… moi non plus.

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Serge Gainsbourg e Jane Birkin
girissimablog.wordpress.com

Siamo sinceri, in Italia li conosciamo quasi ed esclusivamente per questo. È un peccato, è vero, però non si può non ammettere che la storia della canzone, tanto più bella perché proibita, vale di per sé l’enorme attenzione che le è stata dedicata nel tempo. Oggi non ci scandalizzeremmo più, bombardati come siamo di scene di sesso esplicito e messaggi subliminali al limite della pornografia. Al tempo però quello che accadeva sotto le lenzuola era faccenda ben più privata, destinata a creare tempeste di non poco conto se espressa fuori dalla camera da letto. E Jane e Serge scandalizzarono un’intera epoca, travalicando i confini nazionali con i loro gemiti di piacere frammisti a languide parole.

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Serge Gainsbourg e Jane Birkin
©Helmut Newton

L’empio crimine fu quello dell’aver divulgato il sesso a 45 giri. Una canzone, niente di più, fatta però di ansimi, sussurri, e – dicono – orgasmi. Un amplesso in musica, praticamente. Un amplesso che in origine venne scritto per Brigitte Bardot, la sensualità fatta donna che in un tempo non lontano era compagna dell’audace Serge. La data corrisponde a quella del 1968, la rivoluzione era nell’aria, in cielo e soprattutto in terra e l’amore libero si consumava a piene mani. BB era il simbolo perfetto della spregiudicatezza sessuale, un’icona erotica incredibilmente adatta ad incarnare la carica rivoluzionaria di una canzone che osava musicare in Francia, nel 1968, l’eccitazione orgasmica.

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Serge Gainsbourg and Jane Birkin by Francis Giacobetti for Lui, December 1974
theredlist.com

Tuttavia al momento di commercializzare il pezzo la diva più amata dagli uomini fece un passo indietro. Finito l’amore con Serge era arrivato il momento di Gunter Sachs, imprenditore tedesco decisamente adatto a nozze ufficiali e in grande stile. Un duetto con l’ex, però, avrebbe complicato le cose. Ed ecco allora che Gainsbourg, abbandonato dalla dolce BB, congelò il pezzo fino all’arrivo di Jane. Fantastica, perfetta, praticamente sconosciuta. Furono faville, anche in virtù di quei sussurri erotici che, provenienti allora da una voce poco nota, davano suono e forma alla rivoluzione sessuale di tutti i giovani del Maggio.

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Gainsbourg e Jane Birkin
theredlist.com

Per distinguere la nuova versione da quella con la Bardot, Gainsbourg chiese a Jane Birkin di cantare il testo alzandolo di un’ottava («In studio mi faceva segni frenetici quando mi lasciavo troppo andare a respiri pesanti») dando così corpo, quasi in senso letterale, a quello fu il più grande amor fou della storia recente. Un duetto romantico che si spogliava piano piano fino a mostrare la natura intima di un dialogo in cui lei ama, lui neppure, si sommano i gemiti, gli ansimi, fino all’orgasmo finale in cui la voce calda di lui intima «Viens…», esplicitamente.

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Serge Gainsbourg and Jane Birkin by Francis Giacobetti for Lui, December 1974

Se questa non è rivoluzione, signori, diteci voi cos’è. Il coito, non più alluso, faceva il suo ingresso trionfale nella storia della musica, il piacere femminile – probabilmente non simulato – entrava di carriera dalla porta principale.

Fu scandalo, oltraggio al pudore, attentato alla morale. In Europa e negli Stati Uniti fu vietata a larga scala la trasmissione radiofonica della canzone; in Italia, pubblicata nel ’69 in un 45 giri con la scritta vietato ai minori di 18 anni, venne censurata dalla Rai finendo comunque per essere trasmessa da Radio Monte Carlo e da Radio Capodistria, emittenti perfettamente ricevibili sul territorio nazionale.

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Jane Birkin et Serge Gainsbourg
©Helmut Newton

Nei villaggi turistici, nei bar e alle feste dei ragazzi Je t’aime… moi non plus fece il record di ascolti, lo si metteva nei jukebox, nel giradischi di casa mentre i genitori erano fuori e si invitava la compagna di classe a ballare un lento in atmosfera soft.

Scandalo da sempre fa rima con successo, e a nulla valse l’intervento dell’Osservatore Romano o il barbaro sequestro del disco da parte del procuratore della Repubblica di Milano. Jane e Serge avevano ormai già fatto storia, scrivendo e interpretando quella che ancora oggi è considerata la migliore canzone erotica di tutti i tempi.

 

 

Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

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