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Fonte: biografieonline.it

Piero Angela e la bellezza del sapere

All'età di 93 anni, Piero Angela si è spento il 13 agosto 2022

2 minuti di lettura

In un panorama televisivo in cui sempre più prepotentemente si impongono le chiacchiere e la pornografia del dolore nei talk show e la frivolezza delle sitcom, uno spiraglio di luce si fa strada nel buio quasi inesorabile: la famiglia Angela. Da SuperQuark ad Ulisse − Il piacere della scoperta, Piero Angela e il figlio Alberto si confermano i padroni assoluti ed indiscussi della divulgazione scientifica nella televisione italiana, conquistando i cuori di moltissimi appassionati.

piero angela Fonte: biografieonline.it
Fonte: biografieonline.it

«La divulgazione deve […] fare i conti con questi due problemi, che richiedono competenza e immaginazione: cioè da un lato comprendere nel modo giusto le cose, interpretandole adeguatamente per trasferirle in un diverso linguaggio: dall’altro essere non solo chiari ma anche non-noiosi, pur mantenendo integro il messaggio (anzi, non aver paura di esser divertenti: l’umorismo è uno dei compagni di strada dell’intelligenza). Per queste ragioni, paradossalmente, si può dire che è più difficile… essere facili. Tutti, infatti, sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso: la chiarezza e la semplicità invece sono scomode. Non solo perché richiedono più sforzo e più talento, ma perché quando si è costretti a essere chiari non si può barare. Sappiamo tutti, per esperienza, che le parole possono spesso servire da cortina fumogena per nascondere i pensieri. O per nascondere la propria ignoranza su certi argomenti. Rimanendo nel vago e nell’ambiguo, si riescono più facilmente a mascherare i buchi. Invece, quando si è obbligati a esser semplici, bisogna dimostrare di aver capito davvero. Anzi di essere arrivati al nocciolo della questione e di averne individuato i meccanismi».
(da Viaggi nella scienza, P. Angela)

Piero Angela è nato a Torino il 22 dicembre 1928, figlio di Carlo Angela, medico antifascista e riconosciuto Giusto fra le nazioni. A scuola non si distingue come alunno particolarmente brillante, tanto che non termina gli studi universitari. Negli anni ’50 inizia la carriera giornalistica fra le fila dell’ente nazionale radiofonico − non erano ancora i tempi della televisione − come collaboratore del Giornale Radio, prima, e del Telegiornale in veste di inviato a Parigi e Bruxelles, dopo − con la comparsa della tv. Nel 1976 è il primo conduttore del TG2. 

Sempre negli anni ’70 comincia a dedicarsi alla divulgazione scientifica con Destinazione uomo (1971) e Quark con i vari spin-off seguiti negli anni a venire: con i suoi oltre 50 anni di dedizione in questo campo, Piero Angela costituisce un esempio importante e unico per la televisione italiana e non. Grazie alla sua irresistibile chiarezza dall’alto dei suoi 87 anni e con l’aiuto del figlio paleontologo, sfida i canoni televisivi attuali ricordando soprattutto ai più giovani l’importanza della cultura, in una società “amebizzata” dalla frivolezza inquietante dei reality show. E, per fortuna, c’è ancora chi sa restare a bocca aperta davanti ai suoi servizi e alla bellezza del sapere che ci racconta, ignorando un palinsesto televisivo per lo più raccapricciante.

I suoi appassionati, poi, sanno rendergli grazie, soprattutto sul web. I social network, da Facebook a Twitter, sono invasi da fan di Piero (e anche di Alberto) che lo esaltano e lo dipingono come un eroe.

Fonte: magic.piktochart.com
Fonte: magic.piktochart.com

«La scienza ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all’altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile».
(P. Angela)

Un fondamentale baluardo della cultura televisiva di massa; grazie, Piero.

Articolo originariamente pubblicato il 28 agosto 2016

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Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.

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