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I romanzi dietro ai grandi film:
cinque libri da leggere

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3 minuti di lettura

Letteratura e cinema sono due arti molto diverse, ma unite da un solido legame. Molte pellicole infatti prendono ispirazioni da romanzi di successo o da grandi classici, adattandoli per il grande schermo. In alcuni casi, i film si rivelano addirittura più apprezzati delle opere letterarie da cui sono tratti: se di Orgoglio e pregiudizio o Grandi Speranze si conoscono soprattutto i libri, alcuni adattamenti cinematografici sono riusciti a oscurare le opere da cui sono nati dandone un’interpretazione attuale e d’impatto.

Vi proponiamo cinque libri che hanno ispirato i grandi capolavori del cinema, spesso facendo dimenticare allo spettatore la fonte letteraria. Un’occasione quindi per scoprire i personaggi che hanno popolato il cinema del Novecento così come sono stati pensati dai loro autori e dare una possibilità anche alla letteratura durante l’estate.

L’esorcista di William Peter Blatty (1971)

Se siete rimasti colpiti dall’adattamento di William Friedkin del 1973 – o se siete titubanti e non osate guardarlo – L’esorcista di William Peter Blatty sarà una piacevole sorpresa. Il romanzo, scritto nel 1971, punta su una paura tutta psicologica e si insinua nella mente del lettore con un ritmo incalzante e una scrittura moderna. La storia è quella di Regan, dodicenne con degli improvvisi cambi di personalità che la rendono incredibilmente violenta e sfacciata. La madre, dopo aver sperimentato ogni tipo di medicina, si affida a padre Karras e all’esorcismo. Il romanzo non è un horror fine a se stesso, non ha il solo scopo di terrorizzare: si tratta di un’opera ben scritta che affronta temi come la fede, il rapporto madre-figlia, i problemi di una società moderna, il male in ogni sua forma. Una lettura consigliata a chi vuole provare qualche brivido senza staccare mai gli occhi dalle pagine.

l'esorcista

Forrest Gump, Winston Groom (1986)

Forrest Gump (1994, Robert Zemeckis) è un film amato da generazioni per la sua simpatia e delicatezza. Pochi però conoscono l’opera che lo ha ispirato, l’omonimo romanzo di Winston Groom pubblicato nel 1986. Divertente e fresco, autoironico e a tratti malinconico, il libro ci accompagna nella vita di Forrest, un ragazzo con un quoziente intellettivo inferiore alla media. Un “idiota”, come tutti lo chiamano, che riesce però a vivere una vita di avventure e spensieratezza. Attraverso i suoi occhi il lettore si immerge in trent’anni di storia americana con ingenuità e fantasia, tra attimi malinconici e di puro divertimento. Nonostante il film sia considerato superiore al libro – molti dei personaggi sono stati modificati – si tratta di un’opera che vale la pena leggere in un pomeriggio di relax.

forrest gump

Il silenzio degli innocenti, Thomas Harris (1988)

Come dimenticare Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti (1991), l’interpretazione più breve premiata con un Oscar? Il film di Jonathan Demme è un classico portato al successo da due attori abilissimi, Anthony Hopkins e Jodie Foster, ma la fama della pellicola è dovuta anche a una storia ben strutturata, avvincente, con uno dei personaggi letterari più affascinanti di sempre. È Thomas Harris il vero creatore di Hannibal Lecter, figura centrale del romanzo Il silenzio degli innocenti (1988): il cannibale più celebre del cinema e della letteratura deve aiutare la giovane Clarice Starling nell’individuare un criminale chiamato Buffalo Bill. Se avete voglia di un thriller ben strutturato e con un cattivo d’eccezione, questo libro fa al caso vostro: un buono stile, personaggi da cui è impossibile non essere sedotti e tanta tanta suspense.

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Doppio sogno di Arthur Schnitzler (1925)

«Esplora l’ambivalenza sessuale di un matrimonio felice e cerca di equiparare l’importanza dei sogni e degli ipotetici rapporti sessuali con la realtà». Con queste parole Stanley Kubrick spiegò le ragioni che lo spinsero a scegliere proprio Doppio Sogno (1925) di Arthur Schnitzler come punto di partenza per un nuovo film, Eyes Wide Shut (1999). Le due opere condividono atmosfere oniriche, costantemente sul confine tra sogno e realtà, ma sono ambientate in due epoche e in due luoghi molto diversi: Schnitzler sceglie la Vienna del primo Novecento, Kubrick opta invece per una più moderna New York degli anni Novanta. Doppio sogno  è un libro psicologico, di amore e (presunti) tradimenti, di maschere e indicibili fantasie che vengono confessate, rompendo così l’equilibrio di una coppia felicemente sposata. Una lettura breve ma intensa, tra l’intrigante e l’inquietante.

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Colazione da Tiffany, Truman Capote (1958)

Siete stati stregati dalla celebre performance di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany di Blake Edwards (1961)? Allora l’omonimo romanzo breve di Truman Capote (1958) farà per voi. Holly Golightly è un’eterna bambina, una ragazza dotata di una grazia sbarazzina ma anche dei più svariati difetti. Seguendo la protagonista, il lettore sarà partecipe di una serie di episodi dove incontrerà diversi personaggi e cercherà con Holly il suo posto nel mondo. La scrittura di Capote è sintetica, schietta, a tratti triste, a tratti mondana. Rispetto al film, il personaggio letterario risulta inoltre più profondo e complesso. Se volete quindi scoprire nuove sfaccettature della ragazza che ormai noi tutti immaginiamo col viso di Audrey, il romanzo di Capote è un prezioso consiglio letterario.

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