Nella sterminata filmografia di Woody Allen uno dei temi che ricorrono con maggiore frequenza è il sesso, talvolta intrecciato alla psicanalisi, altro motivo molto caro al grande regista. Di sesso si parla spesso, ma in un modo del tutto… alleniano: con leggerezza, surrealismo e una bella manciata di ironia. Perché per Woody Allen, si sa, il sesso è soprattutto divertimento. Non stupisce, quindi, che tra i suoi film più memorabili vi sia una commedia dal significativo titolo Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere).
Il film, uscito nel 1972, trae il titolo e la suddivisione in capitoli – sette in totale – da un saggio del sessuologo David Reuben, che pare abbia provato un grande disappunto dopo aver visto la commedia di Allen. Non gli si può dare torto: il libro era nato come un manuale che raccoglie le domande più imbarazzanti riguardo al sesso allo scopo di infrangere alcuni dei più resistenti tabù della società americana appena uscita dal perbenismo degli anni Sessanta. Woody Allen, invece, coglie l’occasione per ironizzare sulle piccole ossessioni delle persone “perbene”. I quadretti grotteschi e spassosi da lui dipinti “rispondono” a ipotetiche curiosità in materia di intimità.
Gli afrodisiaci funzionano?
Ambientato nel Medioevo, questo episodio ha come protagonista un buffone di corte poco buffo (Woody Allen), che rischia il posto e la testa. In una scena che inequivocabilmente richiama Amleto, suo padre compare in forma di spirito e gli ordina di andare a letto con la regina. Il giullare si procura dunque una pozione afrodisiaca, che funziona molto bene… ma che non riesce a risolvere un altro problema.
Che cos’è la sodomia?
Secondo molti questo è l’episodio più riuscito, anche e soprattutto grazie alla magistrale interpretazione di Gene Wilder nei panni di un posato medico. Nello studio del dottor Ross si presenta un giorno un pastore armeno con un problema: la sua amata (letteralmente) pecora Daisy non ricambia più il suo amore. Il dottore, inizialmente perplesso, asseconda il suo paziente, ma incappa a sua volta nell’amore per l’animale, dando il via a un paradossale intreccio di bugie, tradimenti e disperazione.
Perché alcune donne faticano a raggiungere l’orgasmo?
Con un omaggio a Federico Fellini e all’amata Italia (nell’originale l’episodio è recitato interamente in italiano), Woody Allen interpreta qui un latin lover che non riesce a dare piacere alla moglie. Scopre però che la donna si eccita quando si trovano in un contesto pubblico, cioè quando c’è il rischio di essere scoperti.
I travestiti sono omosessuali?
Marito e moglie, sposati da trent’anni, vanno a conoscere i genitori del fidanzato della figlia, una coppia della classe medio-alta molto raffinata. Sembrerebbe il classico pranzo di famiglia, se non fosse che l’uomo ha un piccolo vizio, che non può rimanere nascosto a lungo: indossare abiti femminili.
Cosa sono le perversioni sessuali?
L’episodio è una parodia di un quiz televisivo popolare negli anni ’60. Quattro concorrenti devono porre una serie di domande nel tentativo di indovinare la perversione sessuale dell’ospite di turno. La situazione diventa paradossale quando il “vincitore della settimana”, un arzillo rabbino, mette in scena la propria, esageratissima perversione.
Gli studi sul sesso sono affidabili?
Lo studente Victor (Woody Allen) e una biondissima giornalista incontrano il dottor Bernardo, un visionario sessuologo, che mostra loro i suoi esperimenti. Sfortunatamente il dottore si rivela un novello dottor Frankenstein – con tanto di assistente di nome Igor – e nella sua follia genera un pericolosissimo mostro: un seno gigante.
Cosa succede durante l’eiaculazione?
Ci troviamo all’interno del corpo di un uomo che si trova nel mezzo di un appuntamento con una affascinante donna… e che spera in un lieto fine. Tutti gli organi, per primo il cervello, si attivano immediatamente per rendere possibile l’evento. Non tutti, però, sperano in un buon esito: uno spermatozoo, interpretato dal regista stesso, teme per il suo futuro incerto.
Come è evidente, gli episodi sono completamente slegati l’uno dall’altro. Le narrazioni prendono spunto da una domanda reale, ma non hanno certo l’esigenza di rispondervi in modo scientificamente corretto. Si può dire, anzi, che non vi rispondano affatto. Lo scopo degli episodi è soprattutto trattare i più vari aspetti del sesso con naturalezza, inserendoli nella normale quotidianità e sottolineando che, per quanto possano suscitare imbarazzo, essi accomunano le persone più diverse: ricchi, poveri, uomini apparentemente integerrimi, rispettabili signore, senza dimenticare dame e cavalieri medievali.
L’ironia si fa un poco più pesante, invece, quando attacca i cliché e il perbenismo della società. Come nel terzo episodio, quando il marito, disperato per la mancanza di partecipazione della moglie nel rapporto, chiede consiglio ad un amico e questi gli risponde che «non esistono donne frigide»: ogni donna è divisa in “zone morte” e “zone vive” e sta solo all’uomo capire dove toccare. E, soprattutto, nel quarto episodio, in apparenza quello meno significativo ma il cui finale offre materia di riflessione. Dopo aver scoperto che il protagonista ha il vizio del travestitismo, sua moglie commenta:
«Sam, dovevi dirmelo e basta. Io avrei capito. […] Siamo sposati da trent’anni: io amo te, tu ami me. Potevi anche dire: “Tess, io ho una mente distorta, sono un poco anormale. Ho bisogno di aiuto, ho bisogno di cure. Sono un pervertito. Non sono fatto per vivere con gente normale e perbene”. Io ti avrei capito».
L’accenno a una mentalità probabilmente molto diffusa all’epoca è però stemperato da una liberatoria risata finale.
Anche a distanza di quarant’anni, Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere) rimane un bell’esempio di come un film possa parlare e ridere di sesso senza neppure una scena di nudo.
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