Come ogni domenica vi riproponiamo quelli che sono stati i migliori articoli pubblicati sul nostro giornale nella settimana appena conclusa, scelti dalla redazione. Così anche chi si è distratto può recuperare con tutta calma!
GALA, UNA “PURA FORZA SESSUALE”
André Breton la detestava. Paul Éluard, Max Ernst e Salvador Dalì ne rimasero estasiati. Elena Dmitrievna D’jakonova, meglio nota come Gala, «era una pura forza sessuale», bruciava d’amore tanto da lasciare scottato chiunque avesse condiviso con lei il letto, la passione e, ovviamente, ogni forma d’arte. Venuta dalla Russia a sconvolgere il mondo culturale francese, la sua mistica bellezza la trasformò in “musa inquietante” dei surrealisti, irretiti, manipolati, arsi vivi dalla di lei passione.
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“NULLA, UNA SPECIE
DI SPOON RIVER”
DI MARCELLO FOIS
È un’anagrafe di morte Nulla (2010) di Marcello Fois. Pagina su pagina, nel libro si affastellano 16 epitaffi di persone morte suicide. Ogni epitaffio si dilunga in racconto, e ogni sepolto ha diritto a una breve parentesi di notorietà, per riscattare una vita, una morte, così vane.
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LE TAHITIANE DI PAUL GAUGUIN:
SENSUALITÀ PRIMITIVA E NATURALE
Paul Gauguin è l’artista che maggiormente ha influenzato l’idea che l’occidente ha di Tahiti: un paradiso terrestre di bellezze naturali, popolato da affascinanti polinesiane dai vestiti sgargianti. Già prima del lungo viaggio, il pittore riuscì a distinguersi dai compagni simbolisti, cercando, insieme al gruppo di Pont Aven, di riscoprire il mondo naturale e rivelarne l’essenza su tela. Senza dubbio, sono i due lunghi viaggi dall’altra parte del mondo gli eventi che maggiormente influenzano le sue opere d’arte.
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“THE TRUMAN SHOW” E LA VERITÀ
IN UNA REALTÀ INVENTATA
I film, come i libri, si dividono in due grandi categorie: quelli a cui ci si può dedicare con tranquillità e un po’ di pigrizia, magari in una sera d’estate con in mano una bibita fresca, e quelli che richiedono la massima concentrazione. Prendiamo, tanto per fare un esempio, l’indimenticabile Blade Runner: fin dalla prima inquadratura si capisce che questo è il tipo di film di cui non ci si può perdere nemmeno un fotogramma se si vuole sperare di capirlo e, anche così, il successo è tutt’altro che assicurato. Poi ci sono film con un ritmo così lento e sereno che sembrano fatti apposta per farci rilassare; e invece arriviamo alla fine con un vago senso di turbamento e non siamo in grado di dire altro che «Wow!» perché quel film così tranquillo ci ha dato davvero parecchi motivi per riflettere. Questo è il caso di The Truman Show.
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EUGENIA LOLI E L’ARTE
DEL COLLAGE PER TUTTI
Assemblare ritagli di giornali, materiali vari, stoffa, libri e tutto ciò che passa per le mani. La compagine dei cubisti lo aveva intuito bene, sapeva quale potenzialità potesse avere l’arte del collage. Dai papier collés al ready made dadaista, l’assemblaggio di immagini e oggetti con senso diverso rispetto a quello di partenza è una delle più alte espressioni artistiche dell’ultimo secolo e, paradossalmente, la più utilizzata nell’era digitale.
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