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Romeo and Juliet

«Romeo and Juliet» versione moderna e liberamente interpretata di Mark Knopfler

1 minuto di lettura

Nel terzo album della band inglese Dire Straits, pubblicato nel 1980, compare il celebre brano ispirato alla tragedia shakespeariana, «Romeo and Juliet» ambientato in una metropoli del XX secolo. Copione stravolto per una canzone diventata uno dei maggiori successi firmati da Mark Knopfler.

romeo and juliet dire straits

Le opere di Shakespeare sono state fonte di ispirazione in molti ambiti e non poteva essere da meno la musica. Per alcuni adattamenti cinematografici delle tragedie del Bardo, sia versioni aderenti agli originali sia trasposizioni più moderne o musical, le colonne sonore sono sempre state importanti. Hanno ricevuto anche prestigiosi riconoscimenti, come l’Oscar a Stephen Warbeck per Shakespeare in love del 1998 diretto da John Madden; o quello vinto da Saul Chaplin, Johnny Green, Sid Ramin e Irwin Kostal per West Side Story del 1961, di Jerome Robbins e Robert Wise.

Tralasciando le soundtrack, c’è una canzone, vecchia di quasi 40 anni, che non rispetta fedelmente l’opera shakespeariana ma che tratta di un amore tormentato con le sonorità di una rock ballad: Romeo and Juliet dei Dire Straits.

Dire Straits storia

È il 1980. La band inglese non ha ancora raggiunto il successo planetario. Lo stile indefinibile e originalissimo, un miscuglio di generi diversi, incontra il favore della critica ma non riesce ad arrivare ancora al grande pubblico. Ha al suo attivo due dischi, Dire Straits del ’78, e Communiqué, dell’anno successivo.

Nel primo, l’album d’esordio, emerge il lirismo del front man Mark Knopfler, l’anima del gruppo, autore dei testi e delle musiche, nonché virtuoso della 6 corde tra riff e assoli unici. La componente autobiografica di Knopfler è preponderante, con la narrazione di momenti, luoghi, persone, vicende veramente vissute e realmente descritte.

Il secondo, Communiqué, è il disco di transizione, decisamente più raffinato musicalmente, con i testi di minore immediatezza, quasi ermetici – nonostante il titolo porti a pensare al contrario – e incentrati sull’evocazione del ricordo, sulla memoria del passato.

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Lorena Nasi

Grafica pubblicitaria da 20 anni per un incidente di percorso, illustratrice autodidatta, malata di fotografia, infima microstocker, maniaca compulsiva della scrittura. Sta cercando ancora di capire quale cosa le riesca peggio. Ama la cultura e l'arte in tutte le sue forme e tenta continuamente di contagiare il prossimo con questa follia.

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