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È Sambuca il borgo più
bello d’Italia del 2016

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SAMBUCA (AG) – Per il terzo anno di fila la Sicilia trionfa: è Sambuca, paesino in provincia di Agrigento, il borgo più bello d’Italia, il Borgo dei Borghi. Gli scorsi anni il titolo era andato a Gangi e Montalbano Elicona. Sambuca di Sicilia conta meno di 6.000 abitanti ed è un luogo molto affasicinante per la sua storia, le sue chiese (più di venti), i suoi musei, le vie tortuose e i cortili. Le votazioni sono avvenute grazie a una giuria – formata dall’attrice Anna Kanakis, dal critico d’arte Philippe Daverio e dallo chef Hiroiko Shoda – e via internet, un mezzo che ha suscitato qualche polemica a causa dell’esclusione di Cervo, borgo ligure, per alcune irregolarità. La vittoria è stata annunciata la domenica di Pasqua durante la trasmissione di Rai3 Alle falde del Kilimangiaro.

«È un riconoscimento assai ambito per ogni amministratore e per tutti i cittadini ha commentato il sindaco Leo Ciaccio ad essere premiate non sono solo le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di Sambuca ma il lavoro di un’intera comunità. Il vero impegno inizia adesso. Abbiamo la responsabilità e il dovere di tenere alto il vessillo, di accogliere i turisti nel miglior modo possibile, di incrementare le attività economiche e artigianali e di far veicolare nel miglior modo possibile l’immagine di Sambuca al di fuori dei confini regionali. Un ringraziamento particolare anche ai sindaci dei paesi vicini che ci hanno dato una mano per arrivare alla vittoria finale. Sono convinto che i riflettori su Sambuca potranno fare da traino anche per il resto dei Comuni delle Terre Sicane, portando ad uno sviluppo dell’intero territorio».

D.F.

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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