L’eros, nei suoi riflessi indiretti e incostanti, nel suo rapporto con il corpo, con l’arte e con la passione, viene spesso inteso come la forza che tiene uniti elementi diversi e talora contrastanti, senza mai arrivare ad annullarli. In questi anni le rivoluzioni trasgressive, nel campo artistico, si traducono nelle sperimentazioni di nuovi artisti che, grazie a nuovi materiali o tecniche, arrivano a tradurre il mondo attraverso un nuovo linguaggio. È questo il caso di Ramona Zordini, fotografa bresciana, che fa diventare l’acqua il composto adatto a far esprimere i propri soggetti, rendendoli esseri umani in piena evoluzione fisica e sessuale. L’acqua nel suo lavoro è così Eros, amore personificato.
In natura si dicono «elementi» le sostanze semplici di cui sono formati i corpi. In seconda battuta, possono anche essere intesi come i principi da cui tutte le cose derivano. Ancora, l’uso dell’espressione figurativa quinto elemento avviene in riferimento a cose o persone indispensabili alla vita di un individuo. Tutto questo è l’acqua, allo stesso tempo madre e matrigna, che ha in sé la forza generatrice e distruttrice. L’acqua si traduce qui in elemento vitale ed etereo, con una carica passionale e attrattiva, una forza capace di amalgamare i rapporti umani e dispiegarli da un altro punto di vista.
Ramona Zordini è una giovane artista italiana, classe 1983, che ha scelto l’acqua come quinto elemento, come membrana dove mettere in scena la sua realtà. Diplomata alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia con il massimo dei voti, da anni l’artista si vede concentrata sul concetto di mutamento e per fare questo si serve dell’arte che le permette di esplorare nuovi orizzonti creativi, la fotografia.
La sua creazione prende il nome di Changing Time, nasce nel 2012 con la prima serie ed è in continua rinnovazione sino alla terza e ultima serie (III) del 2014. Ritrae un’entusiasmante messa in scena di quelle vicende umane che portano la psiche sul palco, assimilando la sua opera dunque a una rappresentazione attoriale.
Attori che diventano un corpo plastico, deformabile e soprattutto mutevole: sono principalmente coppie, corpi nudi a filo d’acqua di una vasca che non è riconducibile a uno spazio chiuso, anzi viene utilizzata come palcoscenico dall’azione coreografica e scenografica. Eliminando le normali delimitazioni spaziali e mentali di un’opera fotografica quadrata o rettangolare e bidimensionale si materializzano una serie di corpi elastici, avvinghiati e avvolti dalla membrana d’acqua che li rende soggetti mutevoli. Come se l’istante fermato negli scatti non avesse una fine e neanche un inizio, come se fosse sospeso nella semplice connessione tra i due corpi.
Vorrei l’impermeabilità delle cose per toccare ogni sensazione senza che filtri occasionalmente il mio essere e mi stordisca, lasciandomi implosa a riempire una scatola di rievocazioni decomposte e reinventate a mia immagine e somiglianza. Ambiguo il termine, ambiguo il luogo, il gesto, il pensiero, i tuoi occhi persi dentro un lui senza entrata, è un eterno momento di transizione, nulla è come ieri, il filtro è da pulire.
Ramona Zordini
Non solo mutamenti di corpi, non solo fotografie di corpi aggraziati, agili, lenti o impacciati, le sue immagini dinamiche riflettono anche movimenti sottesi che possiamo definire spostamenti dell’anima e delle emozioni, che fissate su carta fotografica ci restituiscono un mondo umano in continua trasformazione.
Così Changing Time è movimento che non si riferisce esclusivamente allo spazio ma anche al tempo, all’emozione che cambia, alle pulsioni personali, al sentimento di attaccamento, alla presunzione di un corpo di aggrapparsi, di stringersi con forza a un altro, togliendogli il respiro oppure amalgamandosi a lui senza mai annullarsi. La forza erotica che si sprigiona sembra essere a metà tra il soffocamento e l’amore, come se gli amanti cercassero di combattere contro una forza che li può separare, oppure unire.
Ramona Zordini ha uno sguardo e un approccio da artista e come tale riesce a vedere le emozioni a pelo d’acqua, e anche oltre: uno sguardo che le ha regalato, tra i successi, la pubblicazione su riviste internazionali come Zoom, e gli ha permesso di vincere il Premio Telethon edizione 2009 e nel Premio Tau Visuale è stata indicata per la categoria «Autore Segnalato». Attualmente insegna fotografia ed è stata selezionata per partecipare alla Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo.
Leggi anche:
Arte, scultura e nudità: dove sono finiti i genitali femminili?
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!
[…] Fascino degli Intellettuali | FAUSTA RIVA […]