Il 2015 è stato un anno decisamente da ricordare per la cultura italiana: i dati presentati ieri dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini al Comitato permanente del turismo registrano una consistente crescita del settore e lo hanno spinto a definire quello passato come «l’anno d’oro dei musei italiani».
I luoghi di cultura sono stati visitati da circa 43 milioni di persone, che hanno generato un incasso di 155 milioni di euro; tali proventi ritorneranno tutti ai musei, attraverso un sistema di distribuzione che premia le migliori gestioni e incoraggia le piccole realtà. «Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani», ha aggiunto Franceschini. Si è registrato un incremento notevole rispetto al 2014, che pure era stato un anno molto positivo: +6% di visitatori, +14% di incassi e +4% di ingressi gratuiti. Dati che possono ben renderci orgogliosi, dal momento che sono in netta controtendenza rispetto a quelli del resto d’Europa.
Osservando le realtà regionali, per quanto riguarda il numero di ingressi e gli introiti, si aggiudicano il podio il Lazio, la Campania e la Toscana; i tassi di crescita più elevati sono stati registrati invece da Piemonte, Basilicata e Puglia. Tra i dieci luoghi della cultura più visitati nel 2015 spiccano naturalmente i monumenti simbolo del nostro Paese: il Colosseo, gli scavi di Pompei, gli Uffizi, il Museo Egizio di Torino, la villa Venaria, per citarne solo alcuni.
Un’attenzione speciale va data inoltre alle domeniche gratuite che, dal momento della loro inaugurazione nel luglio 2014, hanno registrato ben 5 milioni e mezzo di visitatori (3,5 milioni nel 2015, 1,5 milioni nel 2014).
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