di Susanna Causarano
Il Fuorisalone milanese, estensione del più grande padiglione di Rho-Fiera, è ogni anno un’occasione per bere un cocktail o gustare una tartina ammirando qualche bel pezzo di designers celebri ed emergenti. La settimana clou dal 13 al 19 aprile è stata annunciata da alcuni “assaggi” sparsi qua e là per la città, tra cui il quartiere Tortona e la consueta mostra-evento organizzata da INTERNI all’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono.
Il tema di quest’anno è stato il métissage nel progetto d’architettura e di design: il concetto di ibridazione è qui interpretato come incontro di culture e tecnologie capace di generare risposte alle incognite e ai problemi del mondo contemporaneo. Da qui, il titolo della mostra: Energy for creativity, che rimanda all’energia per la vita di EXPO.
Le varie installazioni, posizionate in tre cortili tra cui quello d’onore, nella hall dell’aula magna e nel portico del Richini, sono rimaste visibili e visitabili dall’8 al 14, dalle 9 alle 24 e sono state meta di turisti e visitatori. La colonna portante, il tema dell’ibrido, dalla fusione delle culture a quella delle tecnologie, è senza dubbio interessante, ma quel che si nota camminando tra le installazioni in Università è una “mancata fusione” tra pezzi che tra loro c’entrano poco. Sicuramente bisognerebbe parlare con i vari designer per capire lo spirito di ciascuna opera, ma vedendo il “rossettone” di Alessandro e Francesco Mendin (celebrativo della bellezza femminile e di tutte le donne che sanno essere ogni giorno artiste di loro stesse) il dubbio è che i designers stessi non si sprechino più di tanto, sapendo di parlare ad un pubblico che partecipa a questi eventi giusto per farsi un paio di foto e bere qualcosa.
Il senso a-critico che abbiamo sempre più verso ogni cosa trova l’apice in questa settimana dove tutti si sentono esperti nel trovare il significato a qualcosa che probabilmente non ce l’ha, perché esclusivamente studiata per far da contorno ad un gran battage commerciale.
[…] ci ha parlato del regista Sam Peckinpah, mentre Susanna Causarano ha scritto a proposito del Fuorisalone di Milano e del senso del design perso fra tartine e cocktail in un perfetto connubio radical […]