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Bellano saluta il nuovo anno: Pesa Vegia 2016

2 minuti di lettura

di Rossana Casolino

Anche quest’anno Bellano, piccolo paese del Lago di Como che sorge alla foce del fiume Pioverna, ha attirato centinaia di persone per festeggiare l’edizione 2016 della Pesa VegiaDa mezzogiorno del 5 gennaio fino all’accensione del grande falò sul molo a mezzanotte, il paese si è riempito, come di consuetudine, di grida e schiamazzi di festa. Tutti i bellanesi hanno colto l’occasione per celebrare una tradizione antica dove giovani e anziani si trovano vicini a festeggiare un misto di storia e superstizione, magia e riti pagani.

La festa, fortemente voluta dal paese, è stata realizzata grazie alla collaborazione di paesani e volontari dell’Associazione “Bellano si colora” e con il patrocinio del Comune di Bellano.

La Pesa Vegia (“Pesa Vecchia”) è un miscuglio di tradizioni: da quelle religiose, come il percorso dei Re Magi, seguiti in processione dalla folla tra la casa di Re Erode e il presepe vivente, e quelle più profane, come l’arrivo degli spagnoli, la traina delle pese e il falò.

Con i Re Magi che consegnano i regali a chi cala il cesto di vimini in contrada, tra anziani saltellanti che cantano la “Teresa de Pomm”, quasi schiacciati dalla folla in silenzio per la lettura dell’editto dal terrazzo del municipio, anche lo spettatore più timido non potrà che sentirsi coinvolto.

Quel che è certo è che questa tradizione, dal sapore di vin brulè e trippa, è fortemente sentita dai suoi abitanti: dai piccoli moretti, ai giovani governatori sui cavalli, ai nonni che preparano il “miciolan”, pane dolce a forma di uomo.

«Si diceva una volta che se per un anno Bellano non avesse fatto il corteo dei Re Magi, Menaggio acquisiva il diritto di fare la festa e Bellano non poteva più farli, una volta c’erano solo a Bellano i Re Magi, solo qua e quindi c’era quel detto. E un anno c’era un clima povero, ma per non perderli li abbiamo fatti lo stesso, a piedi, con un carretto, ma li abbiamo fatti».

da Pesa Vegia tra Leggenda e Realtà, di Antonio Rusconi

Di storia alla base di questa festa c’è ne fin troppa: tante versioni, tutte datate in decenni diversi. Per questo motivo risulta difficile risalire all’esatta radice di questa tradizione.

Una versione afferma che l’origine della celebrazione risale al primo anno del Regno d’Italia, quando  fu dichiarato che a partire dal 1862 in tutta la provincia si sarebbe dovuto adottare il sistema metrico decimale nel tentativo di uniformare le più disparate unità di misura adottate fino a quel momento. I commercianti Bellanesi, arrivati a fine anno impreparati, chiesero un rinvio e per questo, quando la delegazione tornò trionfante su una gondola dalla disperata missione, fu proclamata con immensa gioia la “pesa vegia”. Un’altra versione coinvolge il Governatore spagnolo Gonzales (1666), che impose la pesa nuova e rovinò i commerci dei bellanesi, i quali disperati stesero una supplica al governatore che acconsentì al ritorno alla pesa vegia.

Una notte di festa per Bellano, che ogni anno si rianima e rende calda e accogliente una gelida serata di metà inverno. Dalle contrade alla puncia, dai balconi al molo, tutti sono coinvolti in questa tradizione affascinante che, dopo molti anni non perde di iniziativa e bellezza grazie soprattutto ai giovani bellanesi.

Teresa di pom Teresa di Pom
la fa la frutarola
Teresa di Pom Teresa di Pom
per mantegni el so omm
(la la la la la)
Deghen deghen
a la Francesca
deghen deghen
de riss e faso
fin che ne vorr
fela scolda
chela poca minestra
deghen deghen
de riss e faso
fin che ne vorr
(la la la la la)

Tutte le info su: http://www.comune.bellano.lc.it/

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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