fbpx
Placeholder Photo

Alfons Mucha e l’Art Nouveau
a Palazzo Reale di Milano

/
1 minuto di lettura

Fino al 20 marzo 2016 avrà luogo a Milano la mostra Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau: in un percorso che si snoda tra 220 capolavori del periodo, lo spirito della Belle Époque è ampiamente ricostruito grazie a un dialogo continuo tra le opere di Mucha e di altri artisti coevi.

mucha

Con oltre 220 opere in esposizione, si è aperta a Milano il 10 dicembre scorso la rassegna Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau, visitabile a Palazzo Reale fino al 20 marzo 2016.  Promossa dal Comune di Milano, prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da 24 ORE Cultura, si avvale anche del patrocinio della città di Praga, centro propulsore degli studi sull’artista boemo. La mostra è curata da Karel SRP, già curatore dell’esposizione praghese del 2013, e da Stefania Cretella, studiosa di arti decorative.

Particolarmente innovativa è la formula della realizzazione: i materiali di studio e le informazioni scientifiche fornite per la creazione della rassegna verranno infatti valorizzati tramite un contributo importante per il cofinanziamento di assegni di ricerca e borse di studio per giovani studenti, nonché per le attività scientifiche del Centro di ricerca intitolato a Rossana Bossaglia, grande studiosa di Liberty, Déco e Novecento, presso l’Università di Verona. Dopo Milano la mostra si sposterà a Genova dove sarà in esposizione da fine aprile e fine settembre 2016.

L’intento della rassegna è quello di restituire al visitatore l’idea complessiva di un’epoca artistica ricca e variegata, attraverso un dialogo continuo tra le opere di Mucha, eterno simbolo della Belle Époque, e opere decorative internazionali del medesimo periodo. Mantenendo infatti come perno la figura dell’artista ceco, le opere sono affiancate da una serie di ceramiche, elementi di arredamento, vetri, manifatture e bozzetti, affini a quella sensibilità floreale e raffinata che caratterizzava il filone francese, belga e italiano del modernismo internazionale.

Nel panorama artistico dell’epoca Alfons Mucha (1860-1939) è stato senza dubbio uno dei più significativi interpreti, nonché il promotore di un nuovo e potente linguaggio comunicativo: lo Stile Mucha, unico e riconoscibile, si è rivelato versatile e adatto per una grande varietà di contesti, dai manifesti pubblicitari, a teatro, oreficeria e illustrazione. L’esaltazione della bellezza e della giovinezza, l’eleganza e la dinamicità sinuosa del corpo femminile ne hanno reso le opere popolari e inconfondibili.

A Palazzo Reale sono circa 120 i capolavori dell’artista, tra affiches e pannelli decorativi, provenienti dalla Richard Fuxa Foundation. Il percorso espositivo si snoda per temi stilistici e iconografici, dopo una sala introduttiva che affianca la grazia e la leggiadria dell’allegoria delle Quattro Arti (Poesia, Musica, Danza e Pittura) ad alcuni arredi coevi di altri artisti che evidenziano le diverse tendenze del gusto estetico moderno a cavallo tra XIX e XX secolo.

Trovi l’articolo completo sul prossimo numero del nostro periodico cartaceo, in uscita a metà gennaio.

 

[jigoshop_category slug=”cartaceo” per_page=”8″ columns=”4″ pagination=”yes”]

[jigoshop_category slug=”pdf” per_page=”8″ columns=”4″ pagination=”yes”]

 

 

Alessia Carsana

Sono nata ad agosto nel 1992. Vivo tra le montagne in provincia di Lecco, ma scappo spesso in città. Ho studiato Lettere Moderne all'Università Statale di Milano e mi incuriosisce la Linguistica. Cerco di scrivere, di leggere e di vedere quante più cose possibili. Cerco storie. Amo i racconti, la scultura, la poesia, la fotografia. Mi piacciono i dettagli, le simmetrie, i momenti di passaggio.

4 Comments

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.