Nell’anno che volge al termine, le celebrazioni del Centenario della Prima guerra mondiale hanno costituito un’occasione importante per ricordare ciò che mai dovrebbe esser destinato all’oblio, nonostante lo scorrere del tempo e la caducità della memoria. L’11 novembre 1918 la fine delle ostilità belliche lasciò sul campo circa sedici milioni di vittime e una ventina di milioni di feriti. L’Italia, scesa in campo solo un anno dopo, conobbe l’orrore di una guerra estenuante, di trincea, oggi comunemente indicata come Grande anche se nessun conflitto, per alcuna ragione, dovrebbe esser ricordato con la lettera maiuscola.
Tra le manifestazioni che si sono susseguite sul nostro territorio, è doveroso segnalare un evento nuovo e significativo, che aiuta a porre l’accento su un aspetto poco noto della primo conflitto, da noi prevalentemente indagato per le implicazioni di carattere nazionale. Presso la Biblioteca Angelica di Roma è infatti in corso una mostra dal titolo I Sikh. Storia, Fede e Valore nella Grande Guerra, il cui scopo è quello di mostrare, con assoluto rigore, l’impegno e il sacrificio dei tanti soldati indiani che combatterono a fianco degli Alleati europei. Arruolati nell’Indian Army, i combattenti parteciparono a tutte le campagne intraprese dall’esercito britannico e, durante il primo conflitto, furono inviati in Francia, Belgio, Turchia, Mesopotamia, Egitto.
Curata dall’Istituto Internazionale di Studi Sud Asiatici (ISAS), la mostra costituisce la versione italiana di Empire, Faith & War. The Sikhs and World War One, esposizione organizzata dalla United Kingdom Punjab Heritage Association (UKPHA) alla Brunei Gallery di Londra la scorsa estate. La scelta di raccontare la storia e il valore dei Sikh all’interno della prima biblioteca pubblica in Europa ha, come sottolinea il professor Fabio Scialpi (Sapienza, Università di Roma), un significato assolutamente importante, legato alla grande quantità di preziosi volumi sull’India e le culture orientali qui conservati. L’Angelica, in linea con la missione del suo fondatore Angelo Rocca, è oggi inoltre una delle istituzioni culturali più prestigiose nel nostro Paese, luogo ideale per ospitare un’esposizione che, finalmente, riesce a far luce su un aspetto poco noto della storia mondiale.
Nonostante la presenza di una grande Comunità Sikh in Italia, il nostro Paese è ancora del tutto digiuno di conoscenze circa la storia e la religione di questo popolo; a tale scopo la mostra è stata arricchita di una sezione preliminare che offre un’esaustiva panoramica sulla nascita e lo sviluppo del Sikhismo, religione monoteista sorta tra il 15° e 16° nel Punjab, regione dell’India nord-occidentale. A documentare il contributo dei soldati indiani durante il conflitto sono una serie di fotografie d’epoca e contemporanee, materiale d’archivio e pannelli esplicativi che, con assoluta precisione, guidano il visitatore alla scoperta della storia di un popolo che ha pagato con la vita il proprio impegno e la sua fedeltà.
In un bellissimo bianco e nero vediamo un’infermiera che sistema la coperta di un soldato Sikh ferito, in un altro la Regina Maria che fa visita a due combattenti ricoverati presso l’ospedale di Brockenhurst. Uno scatto del Capitano Ariel Lowe Varges restituisce il momento in cui gli uomini del 45° Sikh si riuniscono per celebrare le ricorrenze della propria religione e una foto di Horace Grant immortala i soldati del 59° Sind Rifles che si prendono cura dei propri capelli prima di annodare i turbanti. La scelta delle immagini è curata e calibrata, nessun dettaglio risulta essere fuori posto e il risultato è quello di un viaggio unico e necessario nella storia e nelle vicende di un popolo di cui si sa ancora troppo poco.
I Sikh. Storia, Fede e Valore nella Grande Guerra
A cura dell’Istituto Internazionale di Studi Sud Asiatici (ISAS)
Biblioteca Angelica, Salone Vanvitelliano, Piazza di S. Agostino 8, Roma
Dal 15 novembre al 3 dicembre 2015
Informazioni:
www.institutesouthasia-rome.com
info@institutesouthasia-rome.com
tel. 3397957837 – 3386424467
Organizzazione e Progettazione
Dott.ssa Tiziana Lorenzetti (Presidente ISAS)
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