fbpx

«Perfetti sconosciuti»: il debutto di Paolo Genovese a teatro

Otto anni dopo l'uscita nei cinema, Paolo Genovese porta a teatro «Perfetti Sconosciuti». Lo spettacolo funziona, ma il regista sembra essersi adagiato sul successo ottenuto dal film. Si poteva osare di più?

1 minuto di lettura

Ha chiuso la stagione 2023/2024 del Teatro Sociale di Trento forse uno degli spettacoli più attesi dal pubblico: Perfetti sconosciuti, debutto a teatro del regista cinematografico Paolo Genovese. In scena nel capoluogo trentino dal 4 al 7 aprile, la pièce non ha lasciato delusi coloro che avevano amato la celebre e premiata pellicola del 2016.

Perfetti sconosciuti

Tra nuove tecnologie e vecchi problemi

La trama alla base del film Perfetti sconosciuti è ormai conosciuta più o meno da chiunque e la storia messa in scena nei teatri italiani non prende le distanze, rimanendovi anzi molto fedele. I protagonisti sono anch’essi volti conosciuti del cinema e della televisione: Dino Abbrescia, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Anna Ferzetti e Astrid Meloni, ai quali si unisce il giovane volto del teatro italiano Alice Bertini.

Tra commedia e dramma, amore e tradimento, amicizia e segreti, sette amici si confrontano, come forse mai prima, scoprendo l’uno dell’altro ciò che forse non avrebbero voluto e riscoprendosi perciò “perfetti sconosciuti”. Dalla prima proiezione del 2016 la tecnologia, in particolare legata agli smartphone, è evoluta a ritmi impensabili e questi piccoli dispositivi sono diventati, come sottolineato dagli attori stessi, delle vere e proprie “scatole nere” della vita di ciascuno. È facile allora intuire come il gioco della verità che decidono di intraprendere durante la cena si riveli presto dannoso o quantomeno pericoloso per ciascuno di loro.

Leggi anche:
David di Donatello: miglior film a “Perfetti sconosciuti”, miglior regia a Matteo Garrone

In scena, i segreti dei protagonisti vengono suggeriti, quasi svelati allo spettatore prima di venire esplicitati. Questo grazie a delle trovate scenografiche interessanti, che vedono al centro pareti semitrasparenti e un sapiente utilizzo delle luci. Ecco allora che, poco dopo l’arrivo della comitiva di amici a casa di Eva (Astrid Meloni) e Rocco (Paolo Calabresi), il pubblico vede Carlotta (Anna Ferzetti) andare in bagno e sfilarsi gli slip, azione celata agli altri protagonisti della scena ma che si rivelerà centrale poi al momento dell’uscita allo scoperto dei vari segreti.

Né più né meno che «Perfetti sconosciuti»

Ciò che Paolo Genovese mette in scena è una formula che già si era rivelata vincente nel momento della sua uscita al cinema. Se è vero che squadra che vince non si cambia, il regista sembra essersi adagiato sul successo ottenuto precedentemente, non creando forse un vero e proprio adattamento teatrale della sua fortunata opera, quanto piuttosto una trasposizione dal vivo della stessa. Nulla di male in ciò – e lo conferma l’enorme successo che lo spettacolo ha avuto e sta avendo nei teatri della penisola -, anche se forse si sperava in qualcosa di più.

Perfetti sconosciuti

Leggi anche:
«Atti osceni, I tre processi di Oscar Wilde» al Teatro Elfo Puccini

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Rebecca Sivieri

Classe 1999. Nata e cresciuta nella mia amata Cremona, partita poi alla volta di Venezia per la laurea triennale in Arti Visive e Multimediali. Dato che soffro il mal di mare, per la Magistrale in Arte ho optato per Trento. Scrivere non è forse il mio mestiere, ma mi piace parlare agli altri di ciò che amo.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.