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L’asessualità tra cultura e politica

Nel libro «Asessualità. Prospettive queer e femministe contro l’allonormatività», edito all’inizio del 2024 da People, Caterina Appia risponde alle domande più comuni con precisione scientifica e con l’emotività di chi ha sperimentato in prima persona le discriminazioni e le difficoltà sociali relative all’essere persone asessuali.

4 minuti di lettura

Asessualità: ne sentiamo parlare sempre di più, per fortuna, ma la sua definizione e le sue implicazioni sociali e affettive, oltre che politiche, rimangono sconosciute o poco chiare a livello popolare. Caterina Appia nel libro Asessualità. Prospettive queer e femministe contro l’allonormatività, edito all’inizio del 2024 da People, affronta proprio questo tema e risponde alle domande più comuni sull’asessualità con precisione scientifica e con l’emotività di chi ha sperimentato in prima persona le discriminazioni e le difficoltà sociali relative all’essere persone asessuali.

L’autrice ci ricorda prima di tutto che nonostante l’asessualità stia emergendo sempre più all’interno dei discorsi relativi alla sessualità e alle relazioni, sembra mancare una conoscenza base dell’argomento, che porta chi fa informazione sul tema a dover ripetere costantemente gli stessi concetti basilari. Come il fatto che l’asessualità sia un orientamento sessuale, non un comportamento o una pratica, ancora meno un disturbo. Un orientamento sfaccettato esattamente come tutti gli altri, con diverse sfumature, esperienze, fluidità. Ancora meno compreso è il potenziale politico dell’asessualità, che si inserisce perfettamente nelle lotte LGBTQIA+, in quelle femministe, in quelle relative alla disabilità, ai corpi, alle identità. Eppure, la voce asessuale è ancora poco ascoltata, ancora poco visibile, ma al tempo stesso necessaria per costruire una concezione della sessualità più ampia, libera, priva di modelli sociali opprimenti e non rappresentativi.

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Il libro parte dalla definizione di asessualità («l’orientamento sessuale di chi non prova attrazione sessuale verso alcun genere»), di cui però critica i limiti in quanto si tratta di una definizione fondata sull’assenza, sulla mancanza, su ciò che non si è o si ha. Anche il concetto di attrazione sessuale è poi vago e spesso confuso con il concetto di libido, una differenza che Appia spiega con una metafora evocativa e funzionale basata sul cibo.

Il libro vuole quindi proporre spunti per decostruire l’allonormatività, ovvero «quel sistema di valori che ci porta a considerare l’attività sessuale come un mezzo e non un fine», anche se un mezzo verso cosa non è sempre chiaro ed è relativo alle diverse società: un mezzo per diventare grandi, per dimostrare amore, per raggiungere la libertà, eccetera. L’allonormatività carica poi il sesso di una serie di significati, valori e obiettivi, lo rende “obbligatorio” e non concepisce che alcune persone possano distaccarsi da questo modello. Così facendo, vengono supportati alcuni “valori sociali”, alcuni modelli culturali che vedono il sesso come fondamentale e come, per esempio, modo essenziale per dimostrare amore allə propriə partner. Ne deriva che le persone asessuali sono spesso, ed erroneamente, considerate incapaci di dimostrare davvero i propri sentimenti (ma desiderio, attrazione e sentimento vanno sempre di pari passo?), creando una pressione sociale legata alla sfera del sesso anche quando non desiderato, non considerato il mezzo per comunicare e dimostrare amore.

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Il volume ripercorre vari punti e questioni legati all’asessualità. Nel primo capitolo viene narrata la storia della comunità asessuale e viene fatta chiarezza su alcuni termini fondamentali per comprenderla. L’autrice spiega poi perché l’asessualità dovrebbe rientrare a pieno titolo nel termine ombrello queer, di come potrebbe e dovrebbe condividere le medesime battaglie della comunità LGBTQI+ e di quanto bisessualità e asessualità condividano punti in comune e ostacoli nella propria visibilità e affermazione sociale. Il terzo capitolo si sofferma invece sulle possibili intersezioni tra asessualità e disabilità per smontare il pregiudizio che colpisce entrambe: l’asessualità non è una malattia, la disabilità non deve essere forzatamente relegata al mondo asessuale, negando così attrazioni e desideri. Si passa poi alla questione della patologizzazione tramite cui è stata a lungo interpretata l’asessualità secondo una concezione sociale di ciò che è giusto o sbagliato, normale o fuori dalla norma, secondo presupposti binari che vanno a ledere la libertà dell’individuo e la sua serena relazione con la società di riferimento.

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Caterina Appia si sposta poi sulla descrizione delle diverse forme di discriminazione subite in modo più o meno diretto, più o meno subdolo dalle persone asessuali. L’afobia è ben radicata anche nei prodotti culturali, di cui l’autrice cita diversi film e serie che parlano di asessualità, ma in molti casi non risultano particolarmente rappresentativi. Il libro sottolinea come la mancanza di rappresentazioni mainstream abbia poi un effetto sull’incomprensione e sull’invisibilità delle persone asessuali, che spesso non si rispecchiano nei ritratti posticci costruiti nelle narrazioni contemporanee. Vanno poi considerate anche tutte quelle discriminazioni che avvengono, a volte, all’interno della comunità LGBTQI+ stessa o nei moti femministi: l’asessualità viene di frequente dimenticata o accantonata, pur condividendo molti aspetti di rivolta e contestazione e nonostante possa portare un contributo sostanziale nel rivalutare tutta una serie di concezioni legate alla sessualità e al genere. Per esempio, l’asessualità ci dà degli spunti per vivere con maggiore libertà le relazioni – in ogni loro forma – e le costruzioni sociali, come la famiglia nucleare ed eterosessuale o come il “peso” di una sessualità percepita come obbligatoria e come continua performance, in un’esperienza presentata come universale, che trova però sfumature diversissime nelle persone che abitano e compongono questo universo.

Il libro si chiude rispondendo a una domanda, alla curiosità maggiore di chi si avvicina per la prima volta al mondo asessuale: può esistere una sessualità asessuale? Di che tipo e in che modo? Caterina Appia riesce a fare chiarezza su molte tematiche e lo fa senza dimenticare la complessità delle storie di vita – private e pubbliche, intime e collettive – che vengono raccontate. Il libro unisce una prospettiva scientifica, citando moltissime fonti che possono essere lettere per approfondire l’argomento, a un approccio personale ed estremamente umano, che dà un volto ai fatti raccontati e li rende veritieri, reali, emotivi. Asessualità propone moltissimi spunti di riflessione sia per le persone che conoscono il tema, sia per chi per la prima volta vuole avvicinarsi all’argomento e comprendere le moltissime sfumature e potenzialità politico-culturali di questo orientamento.

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