Incisione è un termine che non designa semplicemente una tecnica o, per meglio dire, un insieme di tecniche complesse e oggi poco conosciute o, ancora, un mezzo espressivo simile a tanti altri.
L’incisione, una vera e propria disciplina spirituale piuttosto che una tecnica, implica l’esaltazione del segno come elemento fondante della grammatica espressiva umana, un elemento che racconta, che esprime l’interiorità dell’artista e la sua visione del mondo.
La missione della mostra sulle incisioni di Palazzo Zacco a Ragusa, inaugurata sabato 24 ottobre, a cura di Andrea Guastella e Sandro Bracchitta, è forse quella di farci riscoprire la centralità di questa disciplina non solo in riferimento al suo glorioso passato ma anche all’età contemporanea.
Tante le varianti tecniche proposte dai sedici artisti in mostra, da quelle più tradizionali (acquaforte, acquatinta, puntasecca, bulino) a quelle più sperimentali.
I complessi procedimenti di esecuzione dell’incisione rendono quest’ultima una tecnica che va oltre la tecnica stessa e che facilmente trascolora nella pura Meditazione. L’arte che nasce dal pensiero diventa essa stessa una forma di pensiero: una sorta di «pensiero-in-azione» che eleva l’artista a una sublime completezza che definiremmo «rinascimentale». In un mondo dell’arte internazionale sempre più dominato dai clamori del mercato e dalla sfrenata ricerca del sensazionalismo a ogni costo l’incisione ci riporta ad una visione completamente differente dell’arte e della vita, fatta di amore per il fare e il «saper fare». Il mondo poetico che scaturisce dall’incisione supera la frenetica iperattività moderna sostituendo a essa una lunga e intensa meditazione.
La mostra delle incisioni di Ragusa , curata dal critico Andrea Guastella e dall’artista Sandro Bracchitta, vede la partecipazione di sedici tra i migliori incisori italiani viventi: Debora Antonello, Tiziano Bellomi, Gianna Bentivenga, Paolo Ciampini, Graziella De Gioz, Elisabetta Diamanti, Giancarla Frare, Vincenzo Gatti, Francesco Geronazzo, Mario Guadagnino, Erico Kito, Stefano Luciano, Ionizza Modolo, Elena Monaco e Antonino Triolo.
L’esposizione, che riconferma Palazzo Zacco come attivissimo polo culturale, gode del patrocinio del Comune di Ragusa e del contributo della Banca Agricola Popolare di Ragusa.
È disponibile in edizione limitata il catalogo, edito dalla Aurea Phoenix, con i testi di Andrea Guastella e Gianfranco Schialvino.
È possibile visitare la mostra fino al 28 novembre, dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 13:00, il martedì e il giovedì anche dalle 15:00 alle 17:00.
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