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Il Sufismo: un viaggio nel cuore dell’Islam mistico

4 minuti di lettura

Le caratteristiche principali di una delle correnti più originali e ‘attuali’ dell’Islam

In un mondo in continua evoluzione e alla ricerca di nuove forme di benessere spirituale, l’esplorazione dell’interiorità e delle tradizioni mistiche offre un’opportunità per approfondire la nostra comprensione del sé e del nostro rapporto con l’universo.

Un obiettivo verso il quale tendevano coloro che facevano, e fanno parte oggi, del Sufismo, una corrente spirituale e mistica dell’Islam tanto originale quanto rivoluzionaria sotto numerosi aspetti. Così originale da essere considerata da tanti ai limiti dell’eresia, specialmente in quei casi nei quali i maestri di tali dottrine incorporavano l’utilizzo di sostanze psicoattive, come la cannabis, all’interno delle pratiche religiose.

Una caratteristica, questa, che potrebbe stupire il lettore, soprattutto dal momento che l’Islam viene spesso associato a un feroce proibizionismo nel confronto di sostanze che, d’altronde, sono ancora dei tabù perfino oggi, per lo meno nel nostro Paese. In Italia, infatti, l’unica cannabis liberamente acquistabile resta ancora quella light, commerciata anche online da shop dedicati come Justbob, un’azienda che ha acquisito rilievo grazie alla sua vasta gamma di prodotti a base di CBD.

Insomma, l’Islam è decisamente meno monolitico di quello che si pensa e in questo articolo ne affronteremo uno dei lati più spirituali e mistici, approfondendo il Sufismo e le sue caratteristiche.

Le radici del Sufismo

Il Sufismo, o Tasawwuf, è una corrente mistica e spirituale dell’Islam, che ha avuto le sue origini nel primo secolo dell’Egira (VIII secolo d.C.) e che si è diffusa rapidamente attraverso l’intero universo musulmano. Questa affascinante tradizione ha come obiettivo la purificazione del cuore e il conseguimento dell’unione con Dio, attraverso pratiche e insegnamenti che vanno oltre le prescrizioni esteriori della religione.

Le origini del Sufismo sono avvolte nel mistero e nella leggenda. Una delle teorie più accreditate vuole che il movimento sia nato come reazione all’espansione dell’Islam e alla crescente enfasi sulle regole legalistiche e sulla rigida ortodossia. In quest’ottica, il Sufismo rappresenterebbe un ritorno alle origini spirituali della religione, un desiderio di riscoprire l’amore per Dio e la profonda interiorità del credente.

È importante sottolineare che il Sufismo non è una setta separata dall’Islam, ma piuttosto una dimensione spirituale che si è sviluppata all’interno del tessuto islamico stesso, attingendo alle sue fonti e alla sua eredità. I Sufi venerano il Corano e il Profeta Maometto, e si considerano musulmani a tutti gli effetti. Tuttavia, essi danno particolare importanza alla dimensione interiore dell’esperienza religiosa, alla ricerca dell’amore divino e alla contemplazione delle verità nascoste della fede.

La spiritualità Sufi

Il cuore del Sufismo è la ricerca dell’annientamento dell’io e dell’unione con Dio, attraverso la purificazione del cuore e la pratica dell’amore incondizionato. Questo percorso spirituale viene percorso attraverso varie pratiche e discipline, tra cui la preghiera, la meditazione, il digiuno, la carità e la devozione nei confronti del maestro spirituale.

Uno degli aspetti più affascinanti del Sufismo è la sua grande ricchezza di simbolismo che ha influenzato le loro produzioni letterarie, dando vita a un’impressionante tradizione che comprende opere di poesia mistica, racconti allegorici e trattati teologici. Tra i grandi maestri della letteratura Sufi spiccano nomi come Rumi, Hafiz, Ibn Arabi e Al-Ghazali, i cui versi e insegnamenti hanno influenzato profondamente la cultura e la spiritualità del mondo musulmano.

Le confraternite Sufi

Il Sufismo si organizza in varie confraternite o “tariqah”, che rappresentano differenti correnti spirituali sotto la guida di un maestro o “shaykh”. Queste confraternite sono legate da una catena ininterrotta di maestri e discepoli, che risale fino ai primi secoli dell’Islam. Tra le più note troviamo la Qadiriyya, la Naqshbandiyya, la Mevleviyye e la Chishtiyya, ciascuna con le proprie pratiche, rituali e tradizioni.

Le confraternite Sufi hanno svolto un ruolo fondamentale nella diffusione dell’Islam e nella promozione della tolleranza, della pace e del dialogo interreligioso. Grazie al loro impegno nella società e alle opere di beneficenza, i Sufi sono stati spesso visti come mediatori tra il popolo e la dimensione trascendentale, e sono stati ammirati per la loro saggezza e il loro carisma.

Il curioso rapporto tra il sufismo e le sostanze psicoattive

Come accennato in apertura, alcuni rami del Sufismo sono noti per aver incorporato l’uso di sostanze psicoattive, come la cannabis, nelle loro pratiche spirituali, nella convinzione che il suo consumo potesse facilitare l’accesso a stati di coscienza alterati e promuovere l’esperienza diretta del divino. Tuttavia, è importante sottolineare che questa pratica non è universalmente accettata all’interno del Sufismo e che l’uso di sostanze psicoattive è considerato controverso e in contrasto con gli insegnamenti islamici tradizionali.

Un esempio di gruppo Sufi associato all’uso della cannabis è la confraternita dei Qalandariyya, una setta ascetica e anticonformista sorta nel XII secolo, conosciuta per le sue pratiche estreme e il suo rifiuto delle norme sociali e religiose. I Qalandariyya credevano che il consumo di cannabis, o “bang”, potesse liberare la mente dalle distrazioni terrene e consentire un’intensa focalizzazione sulla preghiera e la meditazione. Nonostante le critiche e le controversie, queste pratiche hanno contribuito a dare vita a un’impressionante tradizione di poesia mistica e di estasi spirituale che ha segnato la storia del Sufismo e della cultura islamica.

Il Sufismo nel mondo moderno

Ancora oggi, il Sufismo continua a esercitare un fascino duraturo e ad attirare nuovi adepti. La sua spiritualità profonda e il suo messaggio di amore universale e di pace interiore hanno trovato risonanza in un mondo sempre più frammentato e in cerca di significato.

Nel corso del tempo, il Sufismo ha anche influenzato l’arte, la musica e la danza. Ad esempio, la danza dei dervisci rotanti, cultori di una pratica tanto affascinante da essere citati anche dal poliedrico Battiato, recentemente ricordato proprio attraverso una riproposizione della danza in questione, è diventata un simbolo universale di devozione e trascendenza spirituale. Allo stesso modo, la musica Qawwali, originaria del subcontinente indiano e legata alla confraternita Chishti, ha conquistato un vasto pubblico grazie alla sua intensità emotiva e alla sua capacità di elevare l’ascoltatore a livelli più alti di consapevolezza.

Conclusione

Il Sufismo rappresenta una tradizione spirituale ricca e affascinante, che ha saputo arricchire la cultura e la religiosità del mondo islamico con la sua profondità e la sua poesia. Attraverso i secoli, i Sufi hanno insegnato l’importanza dell’amore per Dio e per il prossimo, della purificazione del cuore e della trascendenza delle barriere dell’ego e dell’illusione.

In un’epoca di crescente conflitto e disorientamento, questa corrente mistica, o meglio queste correnti, vista la loro ampia varietà, ci offrono una luce di speranza e un invito a riscoprire la nostra dimensione più autentica e profonda.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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