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Anatomia comparata

Fermoimmagine: «Anatomia comparata» all’Elfo Puccini di Milano

Un viaggio attraverso la delicata e struggente storia d’amore di Elena e Diane. In scena fino al 30 aprile al Teatro Elfo Puccini.

1 minuto di lettura

Tre porte intervallano un muro su cui è raffigurato un parco. Si può indovinare una scalinata in marmo col suo corrimano, nel resto dell’immagine si vedono gli alberi, le statue, il resto dei giardini. Anatomia comparata accoglie lo spettatore con questa visione per poi incuriosirlo con suoni provenienti dall’altra parte di quel muro: voci straniere che si parlano con tono quotidiano, probabilmente i dirimpettai della casa.

Un racconto

Appena inizia, l’azione scenica delinea un contesto quotidiano e privato: una donna, Elena (Elena Russo Arman), libera l’attaccapanni con una musica di sottofondo, è casa sua. Un’altra donna, Diane (Marit Nissen), entra nella stanza e inizia a parlare con la compagna.

Dalla prima scintilla di dialogo si accende la narrazione della storia della loro vita, dal loro primo incontro fino a quel momento. Il racconto porta gli astanti attraverso il viaggio del loro amore. Descrivendo una fotografia nei minimi dettagli, le due donne si agganciano agli elementi che hanno per ricostruire altre parti della loro storia, altri ricordi.

Anatomia comparata
©Laila Pozzo

Due passanti

Diane e Elena si raccontano a tratti, non si presentano chiaramente, semplicemente vivono la scena. Si sono amate: questo è ciò che importa raccontare. La forza di questo testo sono le immagini minuziose che vengono create dalle descrizioni. Le due attrici narrano la storia con meravigliosa naturalezza, e lentamente creano un collage fotografico della loro vicenda.

Nella sua semplicità, lo spettacolo vive di una poetica elegante, gentile, attenta ai dettagli che da soli raccontano tantissimo di una relazione: la differenza di età, di lingua, di vissuto e tanti altri tasselli che definiscono una persona.

Anatomia comparata
©Laila Pozzo

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Tre porte

All’inizio della messa in scena non si è sicuri di quale sia il momento in cui le due donne stanno vivendo. Infatti alle volte il presente della padrona di casa si mescola col passato del racconto, vissuto dalle immagini dell’amore. Si viene poi riportati al presente dalla dubbia presenza di Diane, la quale non si capisce se sia effettivamente inquilina della casa o se sia più abitante della mente di Elena. Infine il futuro: cosa succederà, cosa cambierà; in venticinque anni sono cambiate molte cose nella vita delle due, solo andando avanti si potrà riguardare indietro e comparare ciò che è stato con ciò che è.

Anatomia Comparata, una festa per il mio amore
dal 14 al 30 Aprile al Teatro Elfo Puccini
Testo e regia Nicola Russo
Con Elena Russo Arman e Marit Nissen
Produzione Teatro dell’Elfo

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Marialuce Giardini

Diplomata al liceo classico, decide che la sua strada sarà fare teatro, in qualsiasi forma e modo le sarà possibile.
Segue corsi di regia e laboratori di recitazione tra Milano e Monza.
Si è laureata in Scienze dei Beni Culturali nel 2021

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