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Infinity, la mostra di Pistoletto al Chiostro del Bramante

Un viaggio attraverso l'esperienza artistica di Michelangelo Pistoletto. Al Chiostro del Bramante di Roma fino al 15 ottobre 2023.

4 minuti di lettura

Il genio di Michelangelo Pistoletto, uno dei grandi animatori del panorama artistico contemporaneo italiano e internazionale, viene celebrato al Chiostro del Bramante a Roma nella mostra Infinity. L’arte contemporanea senza limiti, visitabile fino al 15 ottobre 2023.

Michelangelo Pistoletto, che nel corso del 2023 compirà novant’anni, è nato a Biella nel 1933 e ha esordito come artista nel 1955, divenendo nel corso degli anni Sessanta uno dei nomi più rappresentativi dell’Arte povera. Dal 1967 inizia a realizzare azioni performative al di fuori dei tradizionali circuiti museali, nella convinzione che l’arte può e deve incidere sul tessuto sociale, fino ad approdare alla svolta degli anni Novanta segnata dal Progetto Arte, manifesto con il quale Pistoletto propone un nuovo ruolo per l’artista: porre l’arte in diretta interazione con tutti gli ambiti della società, sollecitandone possibili trasformazioni. Il progetto si concretizzerà nell’istituzione nel 1998 della Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, centro polifunzionale che organizza mostre, convegni, attività artistiche, rassegne di arti visive, cinematografiche e performative, concerti e festival.

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Gli anni 2000 sono invece caratterizzati dalle riflessioni sul Terzo Paradiso – un mondo possibile generato dall’incontro tra natura e intelligenza umana – elaborazioni teoriche recentemente approfondite da Michelangelo Pistoletto nel suo ultimo libro La formula della creazione pubblicato nel 2022, che ripercorre l’evoluzione delle teorie artistiche e sociali dell’artista.

L’esposizione al Chiostro del Bramante, a cura di Danilo Eccher – il curatore che ha fatto scuola, trasformando gli spazi rinascimentali del Chiostro in uno dei poli museali della contemporaneità più visitati da giovani e giovanissimi, anche in periodi di restrizioni e scarso afflusso turistico – ripercorre l’intera carriera del poliedrico artista, dagli anni Sessanta a oggi, mediante cinquanta opere che hanno fatto la storia, come la Venere degli Stracci, in dialogo con installazioni site-specific realizzate appositamente per il Chiostro.

Michelangelo Pistoletto è il primo artista a cui il Chiostro dedica una mostra monografica dopo la trilogia di esposizioni collettive e tematiche Love, Enjoy, Dream, a cui è seguita la recente Crazy, in un’operazione perfettamente coerente perché, parafrasando le parole del curatore, la poliedricità e le capacità trasformative di Pistoletto hanno fatto sì che Infinity si presenti a sua volta come una mostra collettiva, sebbene di un unico artista, in quanto viaggio esplorativo attraverso le svariate realtà indagate da Pistoletto nella sua lunga e proficua carriera.

Ad accogliere il visitatore nel cortile del Chiostro è proprio la monumentale installazione in polistirene e PVC colorato raffigurante il segno-formula del Terzo Paradiso, un infinito riconfigurato che rappresenta l’incontro tra uomo e natura, realizzato appositamente per gli spazi aperti del Chiostro.

M. Pistoletto, Infinity, 2023, installazione site-specific.

Negli interni l’esposizione prosegue senza seguire un percorso cronologico predefinito, attraverso ellissi e salti temporali e tematici nell’ottica di coinvolgere emotivamente e narrativamente lo spettatore, partendo da un’opera del 2004, Specchio Parlante, dove la voce registrata dell’artista si rivolge perentoriamente allo spettatore invitandolo a non specchiarsi. È solo il primo dei tanti inviti rivolti al visitatore, coprotagonista della mostra, ovvero colui che può completare l’opera divenendo parte di essa, come accade nella Sala dedicata ai Quadri specchianti, la serie di opere realizzate a partire dal 1963 che resero famoso Michelangelo Pistoletto a livello internazionale.

Tra le opere in mostra la celebrata Venere degli Stracci, icona dell’Arte povera, ancora oggi in grado di far riflettere in quanto «opera aperta», per citare Umberto Eco, dialogo tra classico e moderno ma anche riflessione ecologista sulle logiche capitalistiche che spingono alla continua accumulazione e creazione di rifiuti, passando per lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali.

M. Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, cemento, smalto, stracci.

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Un’altra opera storica, seppur attualissima, è la Grande Sfera di Giornali, riflessione sulla volubilità delle notizie, che continua ad arricchirsi di pagine di quotidiani dal 1967, anno in cui fu protagonista di un’importante azione artistica, ovvero Scultura da Passaggio, nell’ambito della mostra Con temp l’azione, in cui la scultura sferica costituita da pagine di giornale venne fatta rotolare lungo le strade di Torino.

Grande importanza è data al tema del rapporto con l’altro e del rispetto delle differenze, evidente nelle installazioni Love DifferenceMar Mediterraneo – un tavolo specchiato con sedie di varie fogge e materiali, ognuna corrispondente a un paese diverso, chiaro monito allo spettatore a riflettere sulle proprie radici e aprirsi all’altro – e Love Difference-Neon, opera manifesto consistente in scritte al neon in varie lingue che riportano la frase «Love Difference» e accompagnano il visitatore al secondo piano della mostra.

M. Pistoletto, Love Difference-Neon, 2005-2023, Luci colorate al neon.

L’esposizione prosegue con Metrocubo d’Infinito dove torna protagonista la superficie specchiante tanto amata da Michelangelo Pistoletto in quanto in grado di «espandere le caratteristiche dell’occhio e la capacità della mente fino a offrire la visione della totalità». L’opera ricrea uno spazio che si configura come un non-luogo nel quale lo spettatore si ritrova privo di coordinate spazio-temporali.

Il visitatore prosegue il suo viaggio varcando una serie di porte che riproducono il segno-arte di Michelangelo Pistoletto, generato dall’intersezione di due triangoli costruiti per contenere idealmente le forme del corpo dell’artista in un’evoluzione dell’uomo vitruviano leonardesco.

A chiusura del percorso espositivo l’opera Terzo Paradiso, costituita da una grande batteria i cui piatti sono coperchi di vario genere e dimensioni, dove il protagonista è nuovamente lo spettatore invitato a esprimersi attraverso il linguaggio universale per antonomasia, la musica, in grado di abbattere ogni barriera linguistica e comunicativa. La musica è un elemento che ha sempre fatto parte della ricerca artistica di Michelangelo Pistoletto che, tra il 1968 e il 1970, ha fatto parte del gruppo Lo zoo che si esprimeva attraverso musica e performance.

M. Pistoletto, Terzo Paradiso,2003-2013, piatti da batteria, coperchi.

La mostra, dunque, ha il merito di aiutare lo spettatore a entrare negli infiniti mondi creati della «rockstar» dell’arte contemporanea in Italia, rivolgendosi non solo a una nicchia di appassionati, ma a una platea il più ampia possibile, con un occhio di riguardo verso i bambini ai quali sono dedicati dei pannelli di approfondimento specifici, in linea con la vocazione educativa e inclusiva del chiostro.

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Immagine di copertina: © ph Simona Marani, Installazione Michelangelo Pistoletto. INFINITY. L’arte contemporanea senza limiti – Chiostro del Bramante, Roma

Arianna Trombaccia

Romana, classe 1996, ha conseguito la laurea magistrale con lode in Storia dell'arte presso l’Università La Sapienza. Appassionata di scrittura creativa, è stata tre volte finalista al Premio letterario Chiara Giovani. Lettrice onnivora e viaggiatrice irrequieta, la sua esistenza è scandita dai film di Woody Allen, dalle canzoni di Francesco Guccini e dalla ricerca di atmosfere gotiche.

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