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Qual è il rapporto dei millennial con il sesso?

«Piacere e fedeltà» è un saggio che analizza la generazione che più delle altre ha usufruito di una sessualità libera. Intrecciando edonismo e affettività, i millennial ricercano sì il piacere, ma anche i legami stabili. Perché avviene ciò?

3 minuti di lettura

Piacere e fedeltà, saggio scritto da Gianpiero Dalla Zuanna e Daniele Vignoli, edito per Il Mulino nel 2021, è uno di quei testi che potremmo considerare “scomodi”, intendendolo assolutamente come un complimento. 

Dopotutto un libro che apre nuovi orizzonti è sempre un libro “scomodo”, specie se attraverso dati e statistiche ci mette di fronte una realtà non contestabile, che va accettata e analizzata oggettivamente, un fatto che non possiamo opinare, ma che sarebbe molto più facile accogliere.

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I millennial sono la vera e propria prima generazione che ha potuto usufruire liberamente già dall’adolescenza di una sessualità aperta, grazie all’accesso senza limiti ai canali porno, alle chat erotiche e alle app di incontri. 

Ciò nonostante, appaiono come una generazione che, ancora di più delle precedenti, apprezza e pratica la fedeltà al/alla partner. 

Contrastante? Non si direbbe, se si pensa che le generazioni venute prima dei millennial, nella maggior parte dei casi, si sposavano per convenienza e non per amore e avevano un culto della relazione molto più utilitaristico dei millennial. 

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Ben venga il piacere! Guida alla sessualità femminile

In questo cambiamento ha inciso molto anche la rivoluzione femminista, dacché i millennial sono la prima generazione nata effettivamente dopo la liberazione delle donne e con la strada “già spianata” su più fronti. 

Probabilmente l’aver avuto dalla nascita maggiore libertà nelle scelte e nella determinazione del proprio sé ha spinto i millennial a cercare maggiore profondità nelle relazioni interpersonali, in particolar modo in quelle a sfondo sessuale ed erotico.

Da Marte a Venere e viceversa: rapporti di coppia, sessualità e nuove ricerche del piacere

Non riporteremo qui i dati che potrete leggere nel testo, dove vengono spiegati con una precisione chirurgica, quanto più sarà nostro intento guardare ai concetti principali che emergono da questo scritto. 

Partiamo da edonismo e affettività, due termini che ricorrono spesso e di cui gli autori accertano un intreccio all’interno delle vite dei millennial. 

Da una parte, quindi, la ricerca del piacere, non più visto come un “peccato”, perché l’attaccamento alla cultura religiosa si è mano a mano e notevolmente depotenziato. Dall’altra la stessa ricerca del bene e degli affetti sinceri, perché la stessa si vive con maggiore tranquillità, nella libertà di scelta e minore pressione da parte della società. 

Un intreccio, quello tra edonismo e affettività che spesso è stato contestato ai millennial, visto come una generazione di precari, “mammoni” ed egoisti. 

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Eppure i dati riportati nel saggio dimostrano e confermano tutt’altro. I millennial cercano allo stesso tempo il piacere e l’affetto e riescono a vivere incrociando le sfere: il/la partner non è più un mostro da combattere oppure un dovere sociale, bensì il frutto di una scelta libera e consapevole.

Inoltre, emerge anche come le donne millennial abbiano riscattato la propria indipendenza anche grazie a un approccio al sesso molto più morbido rispetto al passato. 

Nell’adolescenza dei millennial l’approccio al primo rapporto sessuale è stato concomitante sia per i maschi che per le femmine, al contrario di quanto avveniva per le generazioni dei baby-boomer e degli X.

Certo, come sottolineano gli autori a pagina 55:

(…) sono sessualmente più precoci gli studenti non religiosi, che fumano e vanno spesso in discoteca. L’iniziazione sessuale è più tardiva fra chi è più impegnato nello studio: (…). Infine, chi ha avuto rapporti precoci è anche più soddisfatto del suo aspetto fisico: (…) Anche la famiglia conta. Gli studenti sessualmente più precoci sono meno accomodanti rispetto ai vincoli imposti dai genitori, quelli che durante la fanciullezza e l’adolescenza hanno vissuto conflitti famigliari e quelli che non vivono con i genitori.

Questo dimostra una maggiore stima di sé già in età adolescenziale come anche un’alta consapevolezza del proprio corpo e del proprio aspetto fisico e un rapporto con i genitori molto diverso: molti, infatti, rimandano le esperienze sessuali proprio perché sono molto a loro agio nel contesto famigliare e non sentono l’esigenza di trasgredire o di evadere. E quando l’iniziazione sessuale arriva, è perché si tratta di una scelta che avviene all’interno di una relazione vera e propria e non di un incontro casuale o sporadico.

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 Come sostengono sempre gli autori a pagina 164:

I millennials tradiscono più raramente delle generazioni precedenti, e la stragrande maggioranza degli studenti e delle studentesse ritiene il tradimento incompatibile con l’esistenza stessa di un rapporto di coppia. La frequenza dei rapporti sessuali è nettamente superiore fra le persone in coppia rispetto ai single. 


Quindi, come affiora dalla ricerca, i millennial preferiscono scoprire la sessualità nel contesto di una relazione, al riparo dell’estemporaneità e anche di tutti i rischi delle malattie sessualmente trasmissibili di cui sono molto più coscienti rispetto ai propri genitori e nonni. 

Millennial: una generazione di passaggio 

Chiaramente, sono stati quindi i millennial a rappresentare la vera e propria generazione del giro di boa nel vivere la sessualità come la conosciamo oggi, preludio di tutti i cambiamenti che ne sono conseguiti, in favore anche dei movimenti di liberazione delle persone LGBTQUIA+.   

Leggi anche:
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Oggi sarebbe impossibile pensare ad un mondo in cui non convivono pacificamente tante diversità sessuali, nella libertà di espressione e di manifestazione. 

I millennial, denigrati per anni dalle stesse persone che li avevano cresciuti e appoggiati, oggi diventano la generazione ponte verso un futuro che ci si augura sempre più florido anche per tutti coloro che verranno.

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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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